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Lo scorso 23 maggio, a Roma, è stato sottoscritto il rinnovo del Contratto Nazionale degli operai agricoli e florovivaisti, scaduto a dicembre 2021 e in vigore fino al 2025, che interessa oltre un milione di lavoratrici e lavoratori del comparto agricolo.
A renderlo noto sono state le parti sociali firmatarie del rinnovo, siglato alla vigilia delle raccolte estive e dopo una lunga trattativa, durata quasi sei mesi, volta a riconoscere le giuste tutele ai lavoratori di un settore trainante per il nostro Paese.
Tra i punti qualificanti del rinnovo si conferma il modello contrattuale che si articola a livello nazionale e provinciale. Per evitare ulteriori futuri ritardi nei rinnovi dei Contratti Provinciali di Lavoro, è stato definito che gli effetti economici abbiano decorrenza nell’ambito del biennio di riferimento, imponendo quindi una differente marcia alle organizzazioni sindacali (datoriali e dei lavoratori) affinché provvedano con celerità a recepire le indicazioni del CCNL.
Nel rinnovo contrattuale è previsto un aumento salariale del 4,7% nel biennio che sarà erogato in tre tranche: il 3% a partire da giugno 2022, l’1,2% da gennaio 2023 e lo 0,5% a giugno 2023. Le parti firmatarie hanno poi già fissato l’impegno ad incontrarsi nel mese di settembre 2023, per verificare l’inflazione reale del biennio e valutare eventualmente l’adeguamento economico.
Si attendono quindi gli aggiornamenti tariffari da parte delle singole organizzazioni sindacali a livello provinciale che avranno a disposizione un mese di tempo per calcolare e pubblicare le nuove tariffe che dovranno essere applicate nel cedolino paga di giugno 2022.
Tra le diverse novità, in tema di welfare, è stata introdotta un’integrazione del 20%, che si aggiunge all’80% attualmente riconosciuto dall’INPS per i cinque mesi di maternità obbligatoria.
Gli operai con contratto a tempo indeterminato, inoltre, percepiranno l’assegno di solidarietà che coprirà anche gli interventi chirurgici e non più solo le gravi patologie. Oltre all’istituzione di una “Cassa rischio vita”, infine, viene stabilito l’aumento da due a tre mesi dell’indennità per lavoratrici vittime di violenza di genere.
Una particolare attenzione è stata riservata alle attività di agriturismo, della vendita diretta e delle fattorie sociali e didattiche, creando le condizioni affinché alla contrattazione provinciale sia data la possibilità di rendere più flessibile l'orario di lavoro ordinario, straordinario, festivo e notturno.
A questo si aggiunge anche l’adeguamento nel contratto di alcuni profili professionali oltre all’inserimento di nuove figure nel settore florovivaistico.
Infine, grande rilievo viene dato alla bilateralità e al ruolo degli EBAT, con una serie di misure che prevedono il rafforzamento dell’integrazione fra scuola e lavoro e l’accesso prioritario alla formazione e all’informazione sui temi della salute e della sicurezza.
É stata inoltre inserita l’opportunità di effettuare un monitoraggio, anche attraverso l’EBAN, per verificare le trasformazioni delle casse extra legem in EBAT e viene rafforzato lo strumento delle convenzioni, utile alla salvaguardia e alla stabilizzazione occupazionale e consistente in programmi di assunzione da definire a livello territoriale.
Non ci resta che attendere il testo integrale del contratto e vedere come i contratti provinciali recepiranno le disposizioni del nazionale.