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Al Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Unione europea si discute della riforma della PAC. In attesa dell’esito della riunione, l’ipotesi di una proroga della normativa in vigore oltre al 2020 sembra non essere così improbabile.
Infatti, nella relazione sulla riforma della PAC presentata nei giorni scorsi tra gli emendamenti proposti vi è la proroga al 2023 dell’entrata in vigore dei piani strategici nazionali.
L’impostazione della nuova PAC vorrebbe attribuire agli stati membri un ruolo centrale, permettendo loro di decidere gli strumenti da utilizzare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla UE.
Tale pianificazione dovrà essere effettuata tramite i cosiddetti piani strategici nazionali, che dovranno regolare il regime dei pagamenti diretti, le misure di mercato e i PSR.
La definizione dei piani strategici richiede l’impegno delle amministrazioni statali a definire e concordare con Bruxelles le modalità con cui intendono raggiungere gli obiettivi imposti dalla UE sulle tematiche ambientali, clima e sostenibilità.
Si prevede che gli stati membri avranno difficoltà ad introdurre questo meccanismo, pertanto, nella relazione che sarà presentata al Consiglio vi è appunto l’ipotesi di un periodo transitorio entro il quale si continuino ad applicare i programmi attuali.
Il capping è il meccanismo con il quale si introduce un decremento dei pagamenti in funzione dell’ammontare dei contributi erogati, con un limite massimo di contributi erogabili fissato in 100 mila euro.
L’effetto del capping è quello di ridurre i pagamenti nei confronti dei “grandi” beneficiari della PAC a vantaggio delle aziende di minori dimensioni (vedi circolare 202/2018).
Gli effetti di tale misura sarebbero comunque mitigati dal fatto che dall’ammontare delle somme da sottoporre al taglio (oltre i 100 mila euro) andrebbero comunque prima dedotti i costi del lavoro.
Ovviamente, a tale meccanismo si opporranno diversi stati membri, in particolare quelli in cui le aziende sono maggiormente meccanizzate e di ampie dimensioni.
Tra le proposte vi è anche quella di escludere dal capping i pagamenti ai giovani agricoltori e quelli rivolti al sostegno per le misure volontarie a vantaggio del clima e dell’ambiente.
Tra le misure che la UE vuole favorire vi è lo sviluppo sostenibile e la gestione efficiente delle risorse naturali come acqua, suolo e aria. Per raggiungere tali obiettivi, l’agricoltura deve anche adattare le produzioni garantendo alimenti sicuri, nutrienti e sostenibili ed il benessere degli animali.
Il rischio di imporre una sostenibilità dei nutrienti nel quadro delle norme di condizionalità potrebbe mettere in difficoltà molte aziende. Si avverte inoltre l’esigenza di prevedere la possibilità di derogare alle regole di condizionalità nel caso di eventi straordinari (epidemie, calamità, ecc.).
Infine, le pratiche equivalenti dovrebbero essere ammesse solo nel caso in cui offrano un beneficio all’ambiente ed al clima superiore alle pratiche previste.
La proposta di Regolamento presentata alla UE nel giugno scorso suddivide i pagamenti della nuova PAC in diverse categorie:
Inoltre, ogni Stato membro ha la facoltà di prevedere, per i piccoli agricoltori, un ulteriore pagamento forfettario sostitutivo di tutti i pagamenti diretti. Tale pagamento territoriale, dovrà essere riportato e regolato nei singoli piani strategici nazionali.
Tra le proposte vi è quella di prevedere che il pagamento di base rappresenti almeno il 70% dell’importo complessivo previsto per tutti i pagamenti diretti.
La quota di sostegno redistributivo si propone che non possa eccedere il 25% del pagamento di base e che gli stati membri possano definirla in base agli ettari coltivati (fino ad un massimo di 30 ettari), differenziandone il contributo per aree.
La quota di aiuto accoppiato, nella proposta di modifica è elevata dal 10% al 13% con la possibilità di incrementarne il peso di un ulteriore 2% nel caso di colture proteiche.
La riunione del Consiglio è prevista questa settimana, bisognerà quindi attendere per avere indicazioni più dettagliate sugli indirizzi che si intendono adottare.