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Nel disegno di legge di conversione del D.L. n. 27/2019 è stata introdotta la possibilità di concedere, entro il 31 luglio 2019, un’anticipazione del contributo PAC pari al 50% del contributo richiesto.
Nella bozza del disegno di legge trasmesso dalla Camera lo scorso 18 aprile è stato inserito un articolo (10-ter) che introduce la possibilità, per gli enti pagatori riconosciuti, di anticipare la corresponsione delle somme oggetto dei contributi previsti per il regime di sostegno della PAC.
L’obiettivo della misura è quello di mitigare le difficoltà finanziarie degli agricoltori determinate dalle avverse condizioni metereologiche, da gravi fitopatologie e dalla crisi di alcuni settori.
La misura, se confermata, avrà probabilmente delle difficoltà applicative.
Innanzitutto, essendo tale anticipo soggetto al de minimis ai sensi del Regolamento (UE) n. 1408/2013, vi sarà un limite all’importo corrisposto che non potrà superare 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari. Pertanto, tale limite potrebbe già essere stato raggiunto da aiuti precedentemente percepiti.
Oltre alla verifica del de minimis, l’anticipazione dovrebbe anche essere subordinata alla regolarità del DURC ed al rilascio del certificato antimafia.
Quindi vi è il rischio che, a beneficiare del provvedimento, siano principalmente le piccole imprese agricole che, conseguentemente, percepiranno importi modesti.
Per le imprese che non potranno ottenere da questa misura le risorse finanziarie necessarie ai loro bisogni rimane quindi aperta la possibilità di richiedere un’anticipazione tramite gli istituti di credito. Ciò potrà avvenire successivamente alla presentazione della domanda unica.