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Il Reg. 2020/2220, cosiddetto “Regolamento transitorio”, stabilisce che il sistema dei pagamenti diretti sarà mantenuto per gli anni di Domanda PAC 2021 e 2022.
Dal punto di vista giuridico, si conferma l’attuale regime di pagamento a norma del Regolamento (UE) n. 1307/2013 e delle decisioni nazionali (Decreto Ministeriale 7 giugno 2018), basato su cinque tipologie di pagamenti:
L’Italia dovrà comunque varare un nuovo Decreto Ministeriale di applicazione, entro il 19 febbraio 2021, in quanto potrà modificare alcune scelte, come ad esempio la percentuale del sostegno accoppiato.
Come i pagamenti diretti, anche i titoli all’aiuto sono prorogati per gli anni di Domanda PAC 2021 e 2022. Il valore dei titoli potrà tuttavia subire una variazione.
Il Reg. 2020/2220 dispone, infatti, che gli Stati membri possano utilizzare il meccanismo di convergenza interna per convergere ulteriormente il valore dei titoli verso la media nazionale.
La convergenza è un meccanismo, iniziato nel 2015, per avvicinare gradualmente i titoli storici al valore medio nazionale di 217,64 euro/ha, secondo due progressioni, attuate dal 2015 al 2019:
Il Reg. 1307/2013, che ha sancito le norme della PAC 2014-2020, ha previsto che il processo di convergenza si fermi al 2019, invece il Regolamento transitorio (Reg. 2020/2220) concede agli Stati membri la possibilità di proseguire il processo di convergenza dei titoli anche nel 2020, 2021 e 2022. Pertanto, la convergenza per il 2020 potrà essere applicata retroattivamente e il processo di convergenza potrà proseguire per gli anni 2021 e 2022.
Se l’Italia sceglie di proseguire con la convergenza, il valore dei titoli avrà una progressiva riduzione per i titoli di valore elevato e un progressivo aumento per i titoli di valore basso.
L’Italia, come gli altri Stati membri, dovrà comunicare le proprie decisioni alla Commissione Europea, entro il 19 febbraio 2021; quindi, all’incirca in tale data, gli agricoltori conosceranno esattamente il valore dei titoli dei prossimi due anni. Comunque, anche se l’Italia dovesse proseguire con la convergenza, il valore dei titoli, prevedibilmente, non si discosterà molto dal loro valore attuale.
Prof. Angelo Frascarelli