Il Reg. 2020/2220 stabilisce norme transitorie, al fine di garantire una transizione tra i due periodi di programmazione pluriennale dello Sviluppo Rurale 2014-2020 e 2021-2027. La sostanza di queste norme è la proroga dei PSR 2014-2020 sino al 31 dicembre 2022.
Di fatto, durante il periodo transitorio 2021-2022, rimangono in vigore i PSR 2014-2020, comprese le relative misure, norme e procedure. Le Regioni potranno aprire nuovi bandi su tutte le misure.
In altre parole, ci sono due anni in più sia per gli impegni di spesa (dal 2020 al 2022) sia per l’erogazione delle spese, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025 (con la regola N+3).
Sviluppo Rurale: nuove risorse da NGEU
Le politiche di Sviluppo Rurale 2021-2022 saranno interessate, inoltre, da una novità molto rilevante: oltre la dotazione ordinaria dei PSR, derivante dal QFP (Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027), si aggiungono le risorse aggiuntive del pacchetto di ripresa dall’emergenza COVID-19 “Next Generation Eu (NGEU)” (per l’Italia pari a 910,6 milioni di risorse UE).
Infatti, il Reg. 2020/2220 stabilisce che le risorse addizionali NGEU per lo Sviluppo Rurale sono messe a disposizione dei PSR a partire dal 2021, senza attendere l’applicazione della nuova PAC (che nel frattempo è slittata al 2023).
PSR 2021-2022: 6,9 miliardi di euro
Come detto sopra, per gli anni 2021 e 2022, le dotazioni dei PSR avranno due fonti di finanziamento:
- la dotazione ordinaria dei PSR, derivante dal QFP (Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027): per l’Italia, pari a circa 3 miliardi di euro di quota FEASR che raggiunge 6 miliardi di euro con il cofinanziamento nazionale;
- le risorse aggiuntive del programma “Next Generation EU (NGEU)”, per l’Italia pari a 910,6 milioni di risorse UE, senza obbligo di cofinanziamento nazionale.
In totale, i PSR italiani potranno contare su una dotazione complessiva di 3,91 miliardi di euro di quota FEASR che raggiunge 6,91 miliardi di euro con il cofinanziamento nazionale.
Angelo Frascarelli
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