Con la Delibera n° 2136 del 13 dicembre 2021, la Regione Emilia Romagna ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di aiuto al primo insediamento e per gli aiuti agli investimenti nelle aziende dei giovani agricoltori.
Le modalità e le regole di presentazione si mantengono in linea con quella dei bandi recenti incardinati sulla programmazione 2014-2020, essendo questa prorogata fino al 2022 (cosiddetto periodo transitorio), così come tutte le altre parti della PAC.
Di seguito un breve riassunto dei contenuti del bando 2021.
Chi può presentare domanda
La domanda può essere presentata da giovani agricoltori che non abbiano ancora compiuto 41 anni al momento della presentazione della domanda e che siano al primo insediamento in agricoltura come titolari di azienda agricola. Per primo insediamento si intende l’apertura della P. IVA per le aziende individuali o la costituzione o modifica del contratto societario nel caso di società di persone o di capitali con inserimento del giovane e a specifiche precise condizioni. Sono esclusi coloro che abbiano condotto in passato aziende agricole, anche se oggi non più esistenti.
L’insediamento del giovane deve essere antecedente alla presentazione della domanda di aiuto. La retroattività dell’insediamento è limitata a ventiquattro mesi dalla presentazione della domanda di aiuto. Pertanto, sono recuperabili gli insediamenti avvenuti nel 2021 e parte di quelli del 2020.
Per agevolare coloro che fossero in prossimità dei termini sopradescritti è prevista fino al 21 febbraio 2022 la presentazione di una domanda semplificata, da confermarsi successivamente entro i termini generali.
Requisiti del giovane agricoltore
Il giovane agricoltore deve essere in possesso di adeguata professionalità (diploma o laurea ad indirizzo agricolo) in carenza del requisito sopradescritto dovrà frequentare un apposito corso.
Il giovane deve essere impiegato in misura prevalente nell’azienda agricola oggetto dell’insediamento. Sono ammesse attività lavorative che non generino una redditività lorda superiore a 5.000 euro, elevati a 6.500 nelle zone svantaggiate.
Il giovane deve essere iscritto all’INPS gestione agricola, inoltre, deve impegnarsi a condurre l’azienda per sei anni dalla data dell’insediamento.
Il giovane può insediarsi in una ditta individuale oppure in una società di persone, in una società di capitali o cooperativa. Le condizioni previste sono articolate per tipologia di società, in ogni caso il giovane deve avere il pieno potere decisionale.
Requisiti dell’impresa oggetto di insediamento
L’azienda agricola oggetto dell’insediamento deve possedere una serie di requisiti di ammissibilità, fra i quali ricordiamo la dimensione economica. Questa si calcola moltiplicando le colture praticate in azienda, come risultano dal piano colturale validato, per dei coefficienti predeterminati dalla Regione Emilia Romagna, ottenendo la dimensione economica. Analogamente, il bestiame allevato, dedotto dai registri di stalla, verrà moltiplicato per specifici coefficienti e la somma dei due valori ottenuti individuerà la dimensione economica aziendale, che deve essere compresa fra 15.000 (12.000 in area svantaggiata) e 250.000 standard output. Valori di S.O. più ridotti o più elevati determinano la non ammissibilità dell’azienda. In sostanza, vengono escluse le aziende piccole e quelle più grandi.
Alla Camera di Commercio l’azienda dovrà risultare iscritta con l’attività agricola prevalente in caso impresa individuale. Tale attività dovrà essere anche quella esclusiva in caso di società di persone o capitali.
Importo del premio e piano di sviluppo aziendale
L’importo del premio è di 30.000 euro, aumentato a 50.000 nelle zone svantaggiate.
Il premio deve essere integralmente investito in azienda. Le spese e gli investimenti vengono descritti dal giovane nel Piano di Sviluppo Aziendale assieme agli obiettivi che si propone di raggiungere. La durata del PSA è fissata in dodici o ventiquattro mesi, al termine dei quali tutte le spese e gli obiettivi del piano dovranno essere effettuati o raggiunti.
Le spese devono essere sostenute dopo aver presentato la domanda e gli investimenti non devono essere iniziati, pena l’inammissibilità dell’istanza.
Il piano di investimento collegato
Unitamente alla domanda di premio al primo insediamento si può presentare anche la domanda (collegata) per aiuti agli investimenti. La percentuale degli aiuti è pari al 50% delle spese sostenute. In questo caso le spese sostenute devono essere superiori alla somma degli aiuti ricevuti. Pertanto, le due domande devono avere un importo minimo di spesa pari a 60.000 euro in aree ordinarie ed a 100.000 euro in area svantaggiata.
Esempio
Azienda agricola in zona ordinaria sostiene spese per investimenti pari ad 80.000 euro, essa percepirà 30.000 euro di premio e 40.000 euro pari al 50% della spesa sostenuta, come aiuto agli investimenti; quindi, complessivamente gli aiuti ammonterebbero a 70.000 euro. Gli aiuti percepiti sono inferiori alle spese sostenute e quindi la domanda è ammissibile. Se l’azienda fosse collocata in area svantaggiata percepirebbe 50.000 euro di premio e 40.000 euro di aiuto pari al 50% della spesa sostenuta e quindi complessivamente 90.000. L’importo sarebbe superiore alle spese sostenute e la domanda rigettata in istruttoria.
L’importo degli investimenti è soggetto ad un massimale determinato in funzione della dimensione economica espressa in standard output, per la dimensione massima ammissibile pari a 250.000 S.O. corrisponde un limite di spesa pari a 520.000 euro. Per dimensioni economiche inferiori, il calo del massimale di investimento regredisce secondo alcune formule matematiche che favoriscono le aziende di minori dimensioni.
Presentazione delle domande e criteri di priorità
Le domande possono essere presentate a decorrere dal 21 dicembre 2021 e fino al 27 maggio 2022.
I criteri di priorità, in base ai quali le domande saranno ordinate in una unica graduatoria regionale, sono assai articolati. Si distinguono priorità legate alla localizzazione aziendale, ai requisiti del beneficiario, al tipo di investimento, all’adesione ad O.P. o alla certificazione delle produzioni, ecc.
Il pacchetto giovani è una opportunità molto interessante, ma la redazione della domanda è laboriosa.
Massimo Stefanelli, dottore agronomo
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