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Sulla Gazzetta Ufficiale del 27 gennaio 2022 è stato pubblicato il Decreto Legge n. 4/2022 (Decreto Sostegni-ter). Tra le misure previste vi è la destinazione di risorse a sostegno degli allevamenti suinicoli e della relativa filiera per contrastare gli effetti della diffusione della Peste Suina Africana (PSA). L’effettiva erogazione degli aiuti è però subordinata alla verifica sulla loro compatibilità da parte della Commissione Europea.
In Italia si sono visti i primi nuovi focolai di PSA in Piemonte e Liguria ma, osservando l’espandersi del virus negli altri Paesi europei nostri confinanti, vi è il timore che le zone interessate possano estendersi a tutte le Regioni del Nord. Il diffondersi del virus è una diretta conseguenza della movimentazione di animali, di alimenti o mangimi infettati ed è favorito anche dagli spostamenti dei cinghiali selvatici.
La PSA non rappresenta un problema per l’uomo ma, oltre che rappresentare un serio rischio dal punto di vista sanitario per gli allevamenti suinicoli, determina un blocco della movimentazione degli animali e delle esportazioni di prodotti trasformati contenenti carni di animali della specie suina provenienti dalle zone infette (si vedano gli articoli 63 e seguenti del Reg. UE n. 2020/687 e norme sanitarie nazionali).
Per cercare di venire incontro agli operatori di questa filiera che, inevitabilmente, stanno subendo e subiranno dei significativi danni per le misure sanitarie e per gli aspetti commerciali che deriveranno da questi focolai, l’articolo 26 del D.L. n. 4/2022 ha appositamente messo in capo risorse per 50 milioni di euro, istituendo:
Per quanto riguarda gli interventi strutturali per la biosicurezza, le somme saranno ripartite tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano con apposito Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sulla base di criteri che tengano conto della consistenza degli allevamenti suinicoli nei diversi territori, nonché del numero di strutture a maggior rischio, comprese quelle ad uso familiare e che praticano l’allevamento allo stato brado o semibrado, attribuendo priorità alle zone dichiarate infette ed alle province confinanti con quelle in cui vi sono Comuni interessati da provvedimenti di blocco di movimentazione degli animali.
Tale fondo è destinato ad indennizzare gli operatori della filiera colpiti da provvedimenti di restrizioni delle movimentazioni degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati dalle carni suine.
Le modalità di richiesta e la quantificazione degli indennizzi, sulla base della reale entità dei danni subiti, dovranno essere stabiliti con apposito Decreto del MIPAAF di concerto con la Conferenza Stato-Regioni.
Come anticipato, la concessione dei suddetti aiuti dovrà essere comunicata ed autorizzata a livello comunitario. Ciò che preoccupa è l’impatto su un settore molto importante dell’industria agroalimentare italiana. La possibile contrazione delle esportazioni potrebbe determinare un ulteriore frenata dei consumi.
Gli allevatori suinicoli rischiano di trovarsi contemporaneamente nella morsa di più eventi sfavorevoli: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia e, al contempo, la contrazione della domanda.