Il sostegno accoppiato al reddito viene concesso tramite un pagamento annuale ad ettaro o per capo, agli agricoltori in attività.
Questa tipologia di pagamento ha come obiettivo quello di aiutare i settori o le produzioni a superare le loro difficoltà e ad assumere possibilmente più vitalità ed efficacia, cercando di tener testa alle problematiche in esso rilevanti per ragioni economiche, sociali o ambientali, migliorando allo stesso tempo la competitività, la sostenibilità e la qualità.
Nel Piano strategico per la PAC italiano, prendendo in considerazione le esigenze dei diversi settori, è stato accordato il 13% al sostegno accoppiato della dotazione annua nazionale per i pagamenti diretti. Questa percentuale è stata inoltre maggiorata di un ulteriore 2% in favore delle proteine vegetali, così da favorire lo sviluppo delle colture proteiche nel territorio italiano che ne è fortemente deficitario.
In totale, quindi, l’Italia ha destinato al sostegno accoppiato il 15% delle risorse che corrispondono a circa 526 milioni di euro all’anno.
La tabella 1 e la tabella 2 mostrano come tali risorse vengono ripartite fra diversi comparti produttivi.
Tabella 1 - Pagamento accoppiato a superficie
Produzione e superficie beneficiaria |
Plafond indicativo in euro |
% budget pagamento accoppiato |
Grano duro (Centro Sud Italia) |
91.356.852 |
17,4% |
Proteoleaginose |
12.726.328 |
2,4% |
Agrumi |
15.907.910 |
3,0% |
Riso |
74.085.407 |
14,1% |
Barbabietola |
19.998.515 |
3,8% |
Pomodoro |
10.453.769 |
2,0% |
Olio DOP |
11.817.304 |
2,2% |
Soia |
31.931.056 |
6,1% |
Leguminose da granella ed erbai annuali di sole leguminose |
39.157.931 |
7,4% |
Subtotale misure colture vegetali (a superficie) |
307.435.072 |
58,4% |
Tabella 2 - Pagamento accoppiato zootecnia
Produzione zootecnica beneficiaria |
Plafond indicativo in euro |
% budget pagamento accoppiato |
Vacche da latte (>20 mesi) appartenenti ad allevamenti di qualità |
68.625.533 |
13,0% |
Vacche da latte (>20 mesi) appartenenti ad allevamenti di qualità siti in zone montane |
20.907.538 |
4,0% |
Bufale da latte |
3.181.029 |
0,6% |
Vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico |
27.270.746 |
5,2% |
Capi bovini macellati, età 12-24 mesi, allevati per almeno sei mesi |
3.176.745 |
0,6% |
Agnelle da rimonta |
7.726.699 |
1,5% |
Capi ovini e caprini macellati |
5.454.140 |
1,0% |
Vacche a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico, inserite in piani selettivi o di gestione razza |
9.998.722 |
1,9% |
Capi bovini macellati, età 12-24 mesi, aderenti a sistemi di etichettatura o IGP ovvero allevati per almeno dodici mesi |
64.542.834 |
12,3% |
Vacche nutrici non iscritte nei libri genealogici o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti nella BDN come allevamenti da latte |
7.726.816 |
1,5% |
Totale misure zootecnia (a capo) |
218.610.802 |
41,6% |
Occorre inoltre notare che per il settore del grano duro la zona di applicazione è limitata solamente ad alcune Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria), mentre per tutti gli altri settori è estesa a tutto il territorio nazionale.
Prof. Angelo Frascarelli
Dott. Luca Palazzoni
©RIPRODUZIONE RISERVATA