In data 31 marzo 2022, la Commissione Europea ha trasmesso all’Italia le osservazioni in merito al Piano strategico della PAC 2023-2027 (PSP), notificato il 31 dicembre 2021.
Tali osservazioni, presentate in quaranta pagine di testo, invitano l'Italia a fornire alla Commissione tutte le informazioni supplementari necessarie e a rivedere il contenuto del Piano strategico della PAC. Infatti, nella sua forma attuale, il PSP non è sufficiente, in quanto la Commissione osserva che numerosi elementi del piano sono mancanti, incompleti o incoerenti. Inoltre, la Commissione ha rilevato alcune incoerenze presenti nelle informazioni finanziarie (descrizione degli interventi e tabelle finanziarie) che rendono particolarmente difficile valutare il rispetto dei massimali e delle dotazioni.
Nel dettaglio, le osservazioni della Commissione riguardano:
- l’orientamento strategico del PSP: la Commissione osserva numerose mancanze, incompletezze ed incoerenze nel piano redatto dall’Italia. Ciò rende impossibile effettuare una valutazione approfondita della coerenza tra l'analisi SWOT, le esigenze individuate e la strategia, né dell'ambizione e dell'accettabilità del piano. Si rileva, inoltre, l’assenza di target finali quantificati per gli indicatori di risultato, elemento che non rende possibile valutare l'adeguatezza e il livello di ambizione della logica di intervento proposta per ciascun obiettivo specifico. L'Italia è, quindi, invitata a migliorare la strategia proposta e la descrizione degli interventi, garantendo una concentrazione e un targeting chiari e decisi del sostegno verso i territori, i beneficiari e i settori più bisognosi, sulla base dell'analisi SWOT e delle specifiche esigenze territoriali;
- il miglioramento della promozione di un settore agricolo intelligente, competitivo, resiliente e diversificato che garantisca la sicurezza alimentare a lungo termine, obiettivo che il PSP persegue solo in parte e che necessita di una strategia più ambiziosa, che stimoli l’agricoltura di precisione, l’efficienza energetica e il passaggio alla concimazione organica;
- il sostegno e rafforzamento della tutela dell'ambiente, compresa la biodiversità, l'azione per il clima e il contributo al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione in materia di ambiente e clima, compresi gli impegni assunti tramite l'accordo di Parigi;
- il rafforzamento del tessuto socioeconomico delle zone rurali;
- l’ammodernamento del settore, promuovendo e condividendo le conoscenze, l'innovazione e la digitalizzazione nell'agricoltura e nelle zone rurali, incoraggiandone l'utilizzo da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all'innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione;
- l’implementazione delle informazioni sul contributo al conseguimento dei cinque obiettivi del Green Deal e sulla coerenza rispetto ad essi.
La Commissione, inoltre, ha elaborato valutazioni di carattere operativo su:
- dotazioni minime che risultano essere non coerenti o non indicate. ad esempio, gli stanziamenti finanziari previsti per gli ecoschemi e il pagamento ridistributivo non soddisfano le percentuali richieste, inoltre la tabella finanziaria di sintesi non include le informazioni relative allo sviluppo rurale;
- definizioni e requisiti minimi: vengono richiesti chiarimenti su alcune regolamentazioni, come, ad esempio, quelle riguardanti i sistemi agroforestali o sulle normative relative all’attività agricola, come soglie minime di produzione o impegni da adempiere;
- elementi correlati ai pagamenti diretti: ovvero vengono richiesti chiarimenti sulla convergenza interna, il trasferimento dei titoli senza terra e la destinazione della riserva;
- condizionalità sulle BCAA che vanno dalla 2 alla 9: viene richiesto di motivarne le proposte applicative;
- sostegno al reddito: la Commissione rileva che il piano, attualmente, non prevede importi unitari minimi e massimi per il pagamento di sostegno di base al reddito per la sostenibilità;
- ecoschemi: l’Italia è invitata ad approfondire la descrizione degli impegni da far assumere agli agricoltori e la relativa capacità di raggiungimento degli obiettivi;
- sostegno accoppiato al reddito: questa misura necessita di prove statistiche che possano giustificare gli interventi e i relativi importi destinati al superamento di specifiche difficoltà settoriali;
- interventi settoriali: si richiede la formulazione di spiegazioni specifiche riguardanti tutti gli interventi previsti per ogni singolo gruppo di intervento settoriale, in modo da poterne verificare l’efficienza nel raggiungimento degli obiettivi preposti;
- sviluppo rurale: si invita l’Italia a definire, prima a livello nazionale e, successivamente, a livello regionale, gli elementi previsti per gli interventi di sviluppo rurale.
Prof. Angelo Frascarelli
Dott. Luca Palazzoni
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