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Redazione
pacchetto-ortofloro-plus Parco Agrisolare, pubblicato il bando per accedere agli incentivi sul fotovoltaico

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considerato l’approssimarsi della data di presentazione delle domande a valere sugli incentivi erogati per la realizzazione degli impianti fotovoltaici da installare sugli edifici strumentali nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale (parco agrisolare), riteniamo opportuno ritornare, ancora una volta, sull’argomento, rimandandovi alla lettura del nostro approfondimento del 5 settembre 2022 dove è stato analizzato il regolamento operativo recante le modalità di presentazione delle domande con particolare riferimento alla documentazione da predisporre. nella presente informativa, porremo l’attenzione oltre che sui termini di presentazione delle domande, anche sulle caratteristiche dei soggetti beneficiari, sulle tipologie d’investimento agevolato e sull’entità dell’agevolazione concessa, ricordando che la presente misura, “a sportello”, dispone di una dotazione pari a 1,5 miliardi di euro e che qualora le domande accettate non coprissero la dotazione finanziaria disponibile, il gse provvederà ad aprire un nuovo bando offrendo ulteriori possibilità d’investimento sostenibile. termini e modalità di presentazione delle domande. gli eventuali soggetti interessati, dovranno presentare le domande utilizzando la piattaforma informativa messa a disposizione dal gse ( seguendo le indicazioni riportate sul manuale utente che attraverso una procedura guidata aiuta l’utente a navigare sul portale informatico. tale piattaforma sarà disponibile a partire dalle ore 12:00 del 27 settembre 2022 e fino alle ore 12:00 del 27 ottobre 2022 e le domande presentate passeranno il vaglio del gse, il quale predisporrà un elenco dei soggetti ammessi che pubblicherà sia sul suo sito (gse) che sul sito del mipaaf. come già riportato dettagliatamente sul nostro approfondimento del 5 settembre 2022, alle domande dovranno essere allegate determinate documentazioni che brevemente ricordiamo:. modulo informatizzato con anagrafica del soggetto beneficiario, descrizione catastale dei manufatti oggetto di intervento, descrizione di massima dell'intervento, richiesta di contributo;. relazione tecnica asseverata da parte del professionista abilitato, contenente: descrizione del sito e dei lavori oggetto dell'istanza di contributo;. stima preliminare dei costi e dei lavori, distinti per tipologie di intervento;. cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione di ciascuno degli interventi per cui si chiede l'agevolazione;. descrizione dei lavori, che deve contenere le specifiche tecniche dei materiali utilizzati per ciascuno degli interventi per cui si chiede l'agevolazione;. visura del catasto fabbricati;. documentazione atta all'identificazione del fabbricato;. dossier fotografico ante operam per documentare lo stato dei luoghi ed eventuali coperture in amianto alla data di presentazione della domanda. si ricorda, inoltre, che i lavori dovranno essere avviati solamente dopo la presentazione della domanda e dovranno trovare conclusione entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi che sarà riportato sul sito del gse e del mipaaf. soggetti beneficiari. titolati ad accedere ai benefici della misura in oggetto che, come noto, risulta inserita all’interno del pnrr nella missione “rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente “economia circolare e agricoltura sostenibile”, sono:. gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;. le imprese agroindustriali e le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile;. le cooperative o i loro consorzi che operano a monte o a valle dei propri soci. oltre a tali caratteristiche soggettive, i soggetti di cui sopra devono rispettare i seguenti requisiti:. essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel registro delle imprese;. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e possedere capacità di contrarre con la pubblica amministrazione;. non essere soggetto a sanzione interdittiva o altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione;. non avere amministratori o rappresentanti che si siano resi colpevoli anche solo per negligenza di false dichiarazioni;. essere in condizioni di regolarità contributiva (durc regolare);. non essere sottoposti a procedure concorsuali né in liquidazione;. nonessere destinatari di un ordine di recupero pendente;. non essere stati destinatari, nei tre anni precedenti alla domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce;. non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà. tipologia d’investimento. l’incentivo finanziario viene erogato a fronte di investimenti che realizzano impianti fotovoltaici collocati su edifici strumentali facenti parte di attività produttive svolte nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. tali impianti, che potranno anche comprendere correlati sistemi di accumulo, devono essere dotati di una potenza compresa tra i 6 kw e 500 kw e devono trovare collocazione sulle coperture dei fabbricati rurali, come tali definiti in base alla legge, o sugli edifici strumentali all’attività agricola, di categoria catastale d/10, compresi quelli facenti parte dell’attività agrituristica. a completamento dell’intervento principale, si possono finanziare altre tipologie di investimenti complementari, pur sempre finalizzati al miglioramento energetico e purché rispettino determinate condizioni. saranno, infatti, soggetti ad agevolazione interventi riguardanti:. la rimozione e lo smaltimento dell'amianto (compreso l’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente e sempreché tale procedura venga svolta da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;. la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti; a tal fine la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato;. la realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d'aria); anche per tale tipologia d’intervento la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato e, in ogni caso, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell'aria. sono previsti dei tetti massimi di spesa ammissibile differenziati in base alla tipologia di intervento; infatti, avremo che per la costruzione degli impianti fotovoltaici il limite di spesa è quantificato in 1.500 euro per kw di potenza installata e di 1.000 euro per kw con riferimento ai sistemi di accumulo per una spesa massima consentita pari a 750.000 euro per impianto fotovoltaico e 50.000 euro per sistema di accumulo. congiuntamente alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico e del sistema di accumulo è possibile richiedere un contributo aggiuntivo, fino a un limite di spesa ammissibile pari a 700 euro per kw di potenza installata, per la realizzazione di uno o più investimenti complementari, finalizzati a migliorare l’efficienza energetica e/o il benessere animale del fabbricato sul quale è collocato l’impianto fotovoltaico per il quale viene richiesto il contributo. condizione imprescindibile per l’ottenimento del contributo è che gli impianti fotovoltaici finanziati devono essere asserviti al fabbisogno energetico dell’azienda e la loro capacità produttiva non deve superare il consumo medio annuo di energia elettrica e calorica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. misura del contributo. il sostegno finanziario sarà erogato nella modalità di contributo a fondo perduto, il quale, nel rispetto dei requisiti e delle condizioni più sopra riportate, sarà differenziato in base all’ubicazione territoriale in cui sarà realizzato l’impianto. in particolare, avremo che il contributo a fondo perduto coprirà il 50% delle spese ammissibili qualora gli investimenti siano realizzati nelle regioni considerate meno sviluppate (molise, campania, puglia, basilicata, sicilia e sardegna), mentre con riferimento alle restanti regioni d’italia il contributo a fondo perduto si attesterà al 40% delle spese ritenute ammissibili. redazione ©riproduzione riservata
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