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Circa un mese fa, il Parlamento europeo ha trovato l’accordo sul cosiddetto Regolamento Omnibus che presto sarà approvato tramite la procedura di codecisione con il Consiglio europeo.
Si tratta di una revisione intermedia del regime PAC, che, salvo sorprese o ritardi, dovrebbe entrare in vigore già a partire dal 1° gennaio 2018.
Con questo intervento, l’Unione si propone di operare una semplificazione dell’intero sistema dei contributi, tramite interventi di natura prettamente tecnica, che non vanno però ad intaccare né il regime di aiuto né il livello di sostegno agli agricoltori.
Le principali novità riguardano il greening e le modalità di calcolo della diversificazione delle colture: tutte le aziende che utilizzano oltre il 75% della loro superficie per colture leguminose (come l’erba medica) sono esentate dall’obbligo di diversificazione. Lo stesso vale per le aziende che lasciano a riposo il 75% della loro superficie o lo investono a colture erbacee e/o sommerse (riso, leguminose…): la novità consiste nell’eliminazione del limite di 30 ettari per la rimanente parte di superficie aziendale.
Per chi investe in colture sommerse oltre la quota del 75% della superficie, poi, non operano i limiti normalmente fissati per la diversificazione colturale: solo in tal caso, la seconda coltura potrà ricoprire fino al 75% della rimanente superficie aziendale.
Novità anche ai fini EFA, dove cambiano alcuni fattori di conversione: per le EFA produttive con colture azotofissatrici, esso viene innalzato da 0,70 ad 1, mentre quello per le superfici con bosco ceduo passa da 0,3 a 0,5. Inoltre, vengono parificate alle EFA anche le aree lasciate a riposo con piante metallifere (fattore di conversione 1,50) e la coltivazione del miscanto e del silfio perfoliato (0,70).
Nella nuova definizione di pascolo permanente vengono ricompresi anche i pascoli mediterranei composti da tutte le aree di pascolo in cui le erbacee da foraggio risultano non predominanti o assenti: si tratta di un’importante opportunità per l’Italia.
Quanto ai giovani agricoltori, invece, tutti potranno chiedere il pagamento supplementare fino a 5 anni dalla data di insediamento e riceverlo per un periodo totale di 5 anni, senza alcuna riduzione. Sarà possibile per gli Stati innalzare il valore del pagamento per i giovani agricoltori dall’attuale 25% fino al 50%. Viene eliminato, invece, il limite dimensionale (minimo 25ha, massimo 90ha) fissabile dai singoli Stati.
Significative novità si avranno poi anche per i temi dello sviluppo rurale, nonché per la gestione dei rischi e delle misure di mercato. In particolare, in relazione a queste ultime, la scelta è stata di quella di attribuire maggiore potere contrattuale alle formule organizzative degli agricoltori, come OP e AOP operanti nel settore lattiero caseario, le quali potranno avvalersi della contrattualizzazione scritta obbligatoria, e le misure del pacchetto latte vengono estese oltre il 2020, eliminando la valenza temporanea delle stesse. Tali prerogative verranno inoltre estese a tutti i produttori e a tutte le OP e AOP.
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