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Quando si pensa ai prodotti dell’agricoltura si pensa spesso alle grandi coltivazioni estensive o ai classici prodotti ortofrutticoli, senza mai porre l’attenzione a quei prodotti di nicchia in grado di dare prestigio all’attività dell’agricoltore.
Basti pensare al comparto dei piccoli frutti, il cui mercato ha raggiunto dimensioni miliardarie, che rappresenta un’attività agricola ancora poco appariscente ma sicuramente di gran pregio.
Negli ultimi anni, però, la coltivazione dei piccoli frutti è stata caratterizzata da un notevole dinamismo che ha portato a far uscire i piccoli frutti dallo stereotipo di prodotto di nicchia.
Attualmente, a livello mondiale, il comparto dei piccoli frutti risulta essere tra quelli più in fermento con un aumento rilevante della produzione in tutti i Paesi. Infatti, si registra una crescita dell’8% annuo rispetto all’1% dell’intera ortofrutta.
Anche in Italia, così come nei paesi dell’Est Europa, la diffusione dei frutti di bosco è in forte aumento. La produzione interna degli ultimi 5 anni è quasi raddoppiata e, al contempo, anche l’importazione ha subìto incrementi più che positivi.
Basti pensare che l’Italia è importatrice netta con flussi in entrata cresciuti da 13.000 a 18.000 tonnellate negli ultimi 4 anni.
I produttori agricoli dovrebbero tenere a mente che il mercato dei piccoli frutti potrebbe essere un buono sbocco per diversificare le entrate.
È evidente che i piccoli frutti rappresentano un’alternativa potenzialmente molto interessante vista l’attuale articolazione di mercato. Infatti, oltre al consumo fresco, i mercati che più richiedono tali prodotti sono quelli della trasformazione industriale che hanno lo scopo di preparare succhi, coloranti, bevande, marmellate, sciroppi, prodotti farmaceutici e di cosmesi.
Dal punto di vista alimentare, uno dei fattori di maggior rilievo è che i frutti di bosco, a differenza di altre specie da frutto, possono essere consumati come semplici snack e non solo in funzione del tradizionale pasto.
Uno dei punti di forza di questi prodotti è legato al fatto che c’è ancora una grande aggregazione dell’offerta concentrata in poche strutture di commercializzazione. Di contro, però, c’è da considerare l’alto costo relativo agli investimenti da sostenere per coltivare i piccoli frutti.
Infatti, sia le strutture protettive che l’elevato carico di manodopera necessaria rappresentano dei costi di non poco rilievo.
Tra le altre problematiche che limitano la diffusione dei piccoli frutti c’è la scarsa continuità d'offerta sul mercato, sia in funzione della stagionalità del prodotto sia dell'elevata deperibilità dei frutti destinati al consumo fresco.
Nonostante ciò, il prezzo dei piccoli frutti è in genere abbastanza elevato, ed è un mercato in cui c’è spazio anche per le produzioni biologiche e di qualità. Per questo la coltivazione dei frutti di bosco si considera come una delle possibili attività agricole in espansione in grado di arrotondare il reddito degli imprenditori agricoli.