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Con il termine realtà aumentata, si intende l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, dedotte da sistemi elettronici, non percepibili dai cinque sensi.
Differisce dalla più conosciuta “realtà virtuale” in quanto, in quest’ultima, le informazioni aggiunte o sottratte elettronicamente sono preponderanti, al punto che le persone si trovano immerse in una situazione estranea dalla realtà. Nella realtà aumentata (AR, acronimo di Augmented Reality), invece, la persona continua a vivere la comune realtà fisica, ma usufruisce di informazioni aggiuntive o manipolate della realtà stessa.
Questo tipo di tecnologia è in uso da parecchio tempo in settori quali quello militare e quello medico. Ad esempio, da anni, l’addestramento dei piloti avviene tramite simulatori, vere e proprie repliche in scala reale delle cabine di pilotaggio di aerei, montati su attuatori idraulici e completamente controllati da computer. Nel campo della medicina invece, progetti importanti sono quelli di Philips, che ha da poco lanciato sul mercato una nuova tecnologia che permette di utilizzare la AR in operazioni che riguardano la colonna vertebrale e la chirurgia cranica. Il nuovo sistema, per quando riguarda l’intervento alla colonna vertebrale, permette infatti di minimizzare la perdita di sangue e danni ai tessuti molli. Anche Microsoft sta portando avanti diversi progetti internazionali, come ad esempio in Norvegia, dove la tecnologia HoloLens permette di visualizzare le parti del fegato malato su cui intervenire, ed in Polonia, dove la realtà aumentata guida lo staff medico nell’impianto di una valvola aortica.
Oggi, grazie al progresso tecnologico e alla drastica riduzione del costo dei componenti elettronici, la realtà aumentata è a disposizione di tutti e riscuote grande successo e diffusione, ad esempio, nel campo dell’intrattenimento e dell’educazione.
Tutti i maggiori player del mercato digitale hanno, nei loro “cataloghi”, prodotti relativi alla realtà aumentata: si pensi a Facebook con il suo Oculus Rift, Sony con Playstation VR, Google Cardboard, Samsung Gear VR ecc. Nella maggior parte dei casi si tratta di visori, ossia di occhiali che integrano uno schermo ed un impianto audio, da collegare allo smartphone o alla console di gioco per offrire un’esperienza videoludica immersiva.
E non finisce qui: Hyundai ha presentato quest’anno un nuovo modello di parabrezza che proietta a una distanza di 15 metri dagli occhi del guidatore un’immagine virtuale di 1.310 mm x 3.152 mm: in evidenza ci sono la corsia di guida, la destinazione e la velocità, ma anche le funzioni di guida assistita come l’avviso di superamento di corsia o di collisione frontale.
Ovviamente il mondo dell’agricoltura non è escluso da questo processo. Nella prossima circolare analizzeremo nel dettaglio le applicazioni di questa tecnologia in campo agricolo e dell’allevamento.