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Questo box propone alcune sintetiche indicazioni sulle variabili che influenzano la formazione del prezzo di mercato dei cereali e sull’andamento degli stessi prezzi negli ultimi anni.
I temi di seguito illustrati saranno sviluppati in un articolo di approfondimento nella Rivista. Si proverà oltremodo a proporre qualche elemento di “comportamento” per l’agricoltore.
Ogni agricoltore ha un pensiero fisso in testa: sapere a quale prezzo riuscirà a vendere il frutto del proprio lavoro. Un’informazione cruciale che fa la differenza tra avere un utile o chiudere l'anno in perdita.
Tuttavia, non sempre è chiaro quali siano le dinamiche che portano a stabilire che un dato prodotto alimentare vale un certo quantitativo di denaro. Anzi, leggendo i report sulle quotazioni spesso si rimane disorientati. Si cerca in questo contributo di proporre alcuni elementi per fare chiarezza.
Una cosa è certa, per l'agricoltura capire perché i prezzi dei prodotti agricoli salgono o scendono è sempre più difficile.
È interessante proporre uno schema a doppia entrata in cui si indicano quali possano essere le principali variabili che influenzano il prezzo (figura 1).
Consumo e produzione sono caratterizzati da dinamiche che si modificano continuamente nel passare degli anni e, soprattutto, in relazione alle aspettative future.
Consumo:
Produzione:
I prezzi dei cereali hanno registrato una fase di elevatissima volatilità dal 2006 al 2015, con forti impennate e altrettanto vorticose discese. In alcuni anni, come tra 2006 e il 2011, i prezzi hanno subito oscillazioni del 120%, passando da 130 euro/t a 280 euro/t (per approfondimenti: Frascarelli A. (2019), Quotazioni basse, i cereali in Italia hanno un futuro? Terra e Vita n. 26).
Più volte, gli agricoltori si sono lamentati per questa impressionante volatilità; oggi, gli stessi agricoltori, rimpiangono la volatilità, visto che - dal 2015 - i prezzi dei cereali sono una linea piatta, nelle posizioni più basse del decennio, tra i 150 e i 190 euro/t per il mais, il grano tenero e l’orzo (figura 2). La campagna di commercializzazione 2018/2019 (1° luglio 2018 - 30 giugno 2019), appena conclusa, aveva fatto segnare una ripresa per il frumento tenero e l’orzo, ma l’inizio della campagna di commercializzazione 2019/2020 ha raffreddato gli entusiasmi con un calo di 30 euro/t per il grano e di 50 euro/t per l’orzo.