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L’emergenza Coronavirus sta assumendo dimensioni storiche e l’impatto sull’economia italiana si preannuncia decisamente importante. Nella giornata di domani, il Governo dovrebbe presentare il Decreto contenente le attese misure straordinarie necessarie per fronteggiare la situazione.
Ad oggi, sono molti gli interventi su cui si sta discutendo per provare a trovare una quadratura sul provvedimento che dovrebbe mettere in campo subito 12 miliardi di euro: andiamo a vedere quali sono.
Il primo provvedimento che dovrebbe essere adottato dal Governo è quello che riguarda la moratoria sulle rate dei mutui, che dovrebbero essere congelate fino ad un massimo di diciotto mesi. Attenzione però: la misura potrebbe essere destinata solamente a quei soggetti che si vengano a trovare in difficoltà a causa della riduzione o della sospensione dell’attività lavorativa.
L’altra misura che dovrebbe rientrare nel pacchetto relativo all’emergenza è quella legata allo stop, per almeno un mese, al pagamento degli affitti, in particolare per quanto riguarda gli esercizi commerciali. Non sarà facile trovare un equilibrio tra gli interessi delle aziende e quelli dei proprietari, ma lo scopo è quello di dare respiro alle aziende, garantendo una maggiore liquidità. Per controbilanciare il mancato pagamento, Confedilizia propone l’eliminazione del pagamento delle imposte dirette sui canoni non percepiti.
Un altro tema riguarda, invece, il sostegno alle imprese che, in questi giorni, stanno subendo importanti danni dal blocco delle attività e del mercato: per loro dovranno essere previste specifiche risorse. Dovrebbe essere già determinato, invece, uno stanziamento di circa 600 milioni di euro per il settore agricolo e per tutte quelle aziende che, in questo momento di emergenza, saranno chiamate a garantire il regolare svolgimento della filiera agro-alimentare.
Dal punto di vista fiscale e contributivo, il primo orientamento è quello di bloccare per almeno un mese tutte le scadenze. Molto probabilmente, però, il provvedimento non salverà i professionisti che, in queste ore, stanno lavorando per fare fronte alla scadenza dell’IVA: il Decreto, infatti, potrebbe, nella migliore delle ipotesi, essere votato solo nella giornata di domani a poche ore lavorative dalla scadenza del 16 marzo.
Altro tema oggetto di discussione è quello relativo alla platea di aventi diritto a tali benefici: estendere a tutte le categorie la sospensione potrebbe avere un costo per lo Stato pari a circa 20 miliardi di euro al mese; al contempo, concedere il blocco dei versamenti solo ai settori più colpiti (turismo, spettacolo, trasporti, sport) potrebbe causare ingiustificate differenze.
Infine, sono attese misure anche per quanto riguarda il lavoro: se l’estensione della cassa integrazione in deroga e l’accesso al Fondo di integrazione salariale, per tutte le aziende (comprese quelle con meno di cinque dipendenti) di tutti i settori, sembra ormai cosa assodata, il Governo sta lavorando per trovare misure anche lavoratori autonomi e partite IVA. Una prima idea potrebbe essere quella di erogare un’indennità di 500 euro, misura che potrebbe essere estesa anche ai lavoratori stagionali colpiti dall’emergenza.
Allo studio dell’esecutivo anche una misura di supporto alle famiglie, con l’attribuzione di congedi speciali e aiuti specifici per i lavoratori che hanno i figli a casa da scuola.