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L’Agenzia delle Dogane, a seguito delle numerose richieste dell’export italiano, ha prorogato il termine ultimo per l’utilizzo dei certificati di origine previdimati.
Il termine era fissato al 21 luglio ma, a seguito di quanto stabilito dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli nella Circolare 21/D/2020, le prove d’origine saranno rinviate al 31 ottobre 2020.
Questa decisione deriva dai solleciti degli operatori che richiedevano procedimenti elettronici di controllo preventivi e puntuali, che non contrastino le leggi sulle esportazioni dell’UE.
L’attuale sistema, infatti, risulta sì molto rapido ed efficace, ma non sembra essere allineato alle normative europee, a causa del mancato riscontro, caso per caso, da parte delle Dogane, delle condizioni per il riconoscimento dell’origine preferenziale dei prodotti.
Proprio alla luce di tali problematiche, l’Agenzia aveva già deciso, con la Nota n. 91956/2019, di porre fine all’attuale sistema di rilascio dei certificati e ha più volte differito tale adempimento, fino a stabilire come data ultima il 31 ottobre 2020.
Con il nuovo sistema si passerà da una verifica dei beni ad un controllo sulle imprese: il certificato previdimato verrà sostituito dalla dichiarazione dell’esportatore, il quale potrà documentare l’origine preferenziale dei propri prodotti direttamente sulla fattura di vendita, senza necessità di attestazioni rilasciate dalla Dogana.
L’utilizzo del certificato di origine previdimato rimane invariato fino al 31 ottobre 2020 e, nel frattempo, le Dogane dovranno implementare soluzioni tecnologiche che agevolino il rilascio dei certificati di circolazione, nel rispetto della normativa vigente.