Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
A seguito del dispositivo inserito nell’articolo 12, comma 9-ter del “Decreto Milleproroghe” (D.L. n. 183/2020), sono estesi a tutto il 2021 gli incentivi per gli impianti di biogas agricolo, realizzati a norma dell’articolo 1, comma 954 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145.
In particolare, si tratta di quei sistemi di produzione elettrica fino a 300 kW realizzati da imprese agricole di allevamento, anche in forma consortile, la cui alimentazione risulti totalmente autoprodotta.
Secondo quanto previsto dalla norma istitutrice, gli impianti in questione devono risultare alimentati per almeno l’80% da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole realizzatrici ed il restante 20% deve derivare dalle loro colture di secondo raccolto.
I sussidi previsti, oltre ad essere protratti per l’intero anno 2021, saranno erogati nel limite di un ulteriore costo annuo pari a 25 milioni di euro ed il bando correlato dovrebbe essere pubblicato entro il 30 giugno p.v.
Ricordiamo che, ai fini che qui interessano, il provvedimento cui fare riferimento risulta essere il Decreto Ministeriale del 23 giugno 2016, rubricato: “incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico”.
Relativamente alle modalità di accesso agli incentivi, ferma restando quella diretta per gli impianti fino a 100 kW, per i quali sarà possibile presentare domanda a seguito dell’entrata in esercizio dell’impianto, ricordiamo anche la modalità che prevede l’iscrizione al registro per gli impianti di potenza compresa tra i 100 kW ed i 300 kW.
Queste ultime tipologie d’impianto (potenza compresa tra i 100 ed i 300 kW), devono essere iscritti allo specifico registro per l’assegnazione del contingente di potenza disponibile e, se rientrano in posizione utile, possono presentare domanda dopo avere realizzato l’impianto.
Gli impianti con potenza fino a 100 kW possono optare per l’iscrizione al registro al posto dell’accesso diretto.
Spetta al gestore dei servizi energetici (GSE) pubblicare la graduatoria delle domande iscritte al registro in base ai seguenti criteri di priorità: