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Non sono solo i produttori di vino ma anche quelli di altri settori produttivi dell’agroalimentare italiano che sono fortemente preoccupati del piano di lotta alle malattie tumorali attualmente allo studio nella Commissione Europea.
Se da un lato vi sono lodevoli proposte per introdurre nuove iniziative volte a rendere maggiormente consapevoli i consumatori sui rischi inerenti all’abuso di alimenti e bevande che, a lungo andare, possono favorire l’insorgere di patologie gravi ed invalidanti nonché di tumori, occorre anche ricordare come una dieta equilibrata e diversificata, come ad esempio quella mediterranea, con alla base alimenti vegetali ma che non esclude il consumo di carne e vino, è suggerita dalle stesse autorità sanitarie in abbinamento ad altre azioni virtuose, come ad esempio, l’attività fisica.
Le informazioni standardizzate e sintetizzate in sistemi di etichettatura come il “Nustriscore” possono avere un senso quando si vogliono fornire indicazioni a soggetti che abusano di determinati alimenti e bevande.
Ma vi è il rischio che alcune produzioni ancorché di qualità anche sotto il profilo di una corretta dieta, purché consumate nelle quantità opportune, possano venire demonizzate.
Un’etichetta che dà evidenza del rischio relativo al consumo di un determinato prodotto (vino, carne, ecc.), indicando anche il rischio di una maggior probabilità circa l’insorgenza di patologie cancerogene, rischia di fornire un messaggio distorto al consumatore e, quindi, potrebbe determinare timori, generando effetti difficili da governare sia in termini di mercato che di “orientamenti salutistici” per indurre la popolazione a migliori stili di vita.
Forse il consiglio dei nostri nonni che ci ammonivano quando non gradivamo alcune pietanze, suggerendo il principio in base al quale occorre “mangiare di tutto un po’”, andrebbe fatto comprendere anche a coloro che, in questo periodo, si stanno occupando delle politiche da adottare a livello comunitario per una corretta informazione al consumatore.
Entro la fine del 2022, l’obiettivo delle Commissione Europea è quello di addivenire ad un sistema di etichettatura unico che fornisca quindi anche le informazioni nutrizionali nella stessa formulazione per tutti i Paesi dell’UE. Speriamo che le scelte comunitarie non comportino penalizzazioni per le nostre eccellenze agroalimentari e per il settore vinicolo.