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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Decreto COVID-19 (D.L. 22 aprile 2021, n. 52) sulle riaperture dal 26 aprile, che entrerà in vigore lunedì.
La principale novità riguarda il ritorno delle zone gialle in cui, però, verranno applicate regole diverse rispetto a quelle precedentemente adottate.
Il ritorno alla zona gialla consentirà ai cittadini di spostarsi liberamente all’interno della propria Regione senza la necessità dell’autocertificazione. Gli spostamenti, però, saranno consentiti, in questa prima fase, solo dalle ore 5:00 alle ore 22:00, orario in cui scatta il coprifuoco.
Rimane dunque il divieto di circolazione per motivi che non siano di lavoro, salute o necessità oltre le 22:00.
Inoltre, dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla e, in ambito comunale, nella zona arancione, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti.
A partire dal 26 aprile potranno riaprire anche di sera (soltanto in zona gialla) i ristoranti con servizio al tavolo, ma solo all’aperto. Sempre in zona gialla, dal 1° giugno le attività di ristorazione saranno concesse anche al chiuso, ma soltanto fino alle ore 18:00.
Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive, quali per esempio gli agriturismi, limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.
Dal 15 giugno 2021 è consentito, in zona gialla, lo svolgimento in presenza di fiere, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell'articolo 1, comma 14, del Decreto Legge n. 33 del 2020, ferma restando la possibilità di svolgere, anche in data anteriore, attività preparatorie che non prevedono afflusso di pubblico.
Dal 1° luglio 2021, in zona gialla, sono altresì consentiti i convegni e i congressi.
Il via libera agli spostamenti tra Regioni scatta anch’esso dal 26 aprile tra zone gialle, mentre per passare da una fascia di rischio all’altra serve un pass, denominato «certificazione verde». Fino ad allora si può uscire dai confini regionali soltanto per motivi di lavoro, salute e necessità.
Solo in zona gialla dal 26 aprile potranno riaprire teatri e cinema, al chiuso e all’aperto, fermo restando l’obbligo della mascherina e il distanziamento minimo di un metro tra le poltrone degli spettatori.
La capienza massima non può essere superiore al 50% e comunque non superiore alle 1.000 persone per gli spettacoli all’aperto e a 500 per quelli al chiuso.
Dovranno aspettare ancora un po’ le palestre che riapriranno dal 1° giugno, mentre piscine all’aperto e stabilimenti balneari già dal 15 maggio ma con rigide regole: sanificazione degli ambienti, contingentamento degli ingressi, prenotazione obbligatoria e distanziamento interpersonale di almeno 2 metri.
Fin dal 26 aprile, soltanto in zona gialla, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva, anche di squadra e di contatto.
Per le scuole, la versione bollinata del Decreto Riaperture prevede la possibilità di adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, garantendo in zona gialla e arancione la didattica in presenza “ad almeno il 70% e fino al 100% della popolazione studentesca”. In zona rossa deve essere garantita la didattica in presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75% degli studenti”.
Dopo lo scontro con le Regioni, la ministra Gelmini ha specificato che in casi di gravità potrà essere implementata la didattica a distanza per una percentuale maggiore di studenti.