il regolamento (ue) 2021/1058 stabilisce disposizioni specifiche per il fondo europeo di sviluppo regionale (226 miliardi di euro) e per il fondo di coesione (48 miliardi di euro). il passo successivo sarà rappresentato dall’accordo di partenariato (adp) che ogni stato membro dovrà delineare per l’uso dei fondi, tra cui il fesr. l’accordo di partenariato espone le modalità per un impiego efficace ed efficiente dei fondi per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2027. anche l’italia dovrà presentare il proprio. è importante dire che nell’adp sarà già contenuto l’elenco dei programmi operativi regionali (por) e dei programmi operativi nazionali (pon) e delle relative dotazioni finanziarie. concentrazione tematica. le risorse totali del fesr sono concentrate a livello nazionale o regionale, sulla base di una classificazione così definita. a livello nazionale gli stati membri sono classificati in funzione del rapporto del reddito nazionale lordo («rnl»), come segue:. quelli con un rapporto rnl pari o superiore al 100% della media ue («gruppo 1»);. quelli con un rapporto rnl pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media ue («gruppo 2»);. quelli con un rapporto rnl inferiore al 75% della media ue («gruppo 3»). a livello regionale, le regioni sono classificate come segue:. regioni meno sviluppate, il cui pil pro-capite è inferiore al 75% della media del pil pro capite dell’ue-27 («regioni meno sviluppate»);. regioni in transizione, il cui pil pro-capite è compreso tra il 75% e il 100% della media del pil pro capite dell’ue-27 («regioni in transizione»);. regioni più sviluppate, il cui pil pro-capite è superiore al 100% della media del pil pro capite dell’ue-27 («regioni più sviluppate»). obiettivi del programma. il fesr sostiene gli obiettivi specifici seguenti:. un’europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle tic (os 1), provvedendo a: sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate;. permettere ai cittadini, alle imprese, alle organizzazioni di ricerca e alle autorità pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione;. rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle pmi e la creazione di posti di lavoro nelle pmi, anche grazie agli investimenti produttivi;. sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità;. rafforzare la connettività digitale;. un’europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio, ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio attraverso la promozione di un passaggio verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione, della gestione e prevenzione dei rischi nonché della mobilità urbana sostenibile (os 2), provvedendo a: promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra;. promuovere le energie rinnovabili in conformità della direttiva (ue) 2018/2001, compresi i criteri di sostenibilità ivi stabiliti;. sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti al di fuori della rete transeuropea dell’energia (rte-e);. promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici;. promuovere l’accesso all’acqua e la sua gestione sostenibile;. promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse;. rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento;. promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio;. un’europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità (os 3), provvedendo a: sviluppare una rete ten-t intermodale, sicura, intelligente, resiliente ai cambiamenti climatici e sostenibile;. sviluppare e rafforzare una mobilità locale, regionale e nazionale, intelligente, intermodale, resiliente ai cambiamenti climatici e sostenibile, incluso il miglioramento dell’accesso alla rete ten-t e alla mobilità transfrontaliera;. un’europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali (os 4), provvedendo a: rafforzare l’efficacia e l’inclusività dei mercati del lavoro e l’accesso a un’occupazione di qualità, mediante lo sviluppo delle infrastrutture sociali e la promozione dell’economia sociale;. migliorare la parità di accesso a servizi di qualità e inclusivi nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente, mediante lo sviluppo di infrastrutture accessibili, anche promuovendo la resilienza dell’istruzione e della formazione online e a distanza;. promuovere l’inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate, compresi gli alloggi e i servizi sociali;. promuovere l’integrazione socioeconomica dei cittadini di paesi terzi, compresi i migranti, mediante azioni integrate, compresi gli alloggi e i servizi sociali;. garantire la parità di accesso all’assistenza sanitaria e promuovere la resilienza dei sistemi sanitari, compresa l’assistenza sanitaria di base, come anche promuovere il passaggio dall’assistenza istituzionale a quella su base familiare e di prossimità;. rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale;. un’europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territorio e delle iniziative locali (os 5), provvedendo a: promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane;. promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo a livello locale, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree diverse da quelle urbane. ambito di intervento. il fondo europeo di sviluppo regionale sostiene:. gli investimenti in infrastrutture;. le attività per la ricerca applicata e l’innovazione, compresi la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale e gli studi di fattibilità;. gli investimenti legati all’accesso ai servizi;. gli investimenti produttivi in pmi e gli investimenti volti a mantenere i posti di lavoro esistenti e a creare nuovi posti di lavoro;. attrezzature, software e attività immateriali;. le attività di creazione di reti, la cooperazione, lo scambio di esperienze e le attività che coinvolgono poli di innovazione, anche tra imprese, organizzazioni di ricerca e autorità pubbliche;. l’informazione, la comunicazione e gli studi;. l’assistenza tecnica. il fondo di coesione sostiene:. gli investimenti a favore dell’ambiente, compresi gli investimenti riguardanti lo sviluppo sostenibile e l’energia che presentano vantaggi per l’ambiente, con particolare attenzione per l’energia rinnovabile;. gli investimenti nella ten-t;. l’assistenza tecnica;. l’informazione, la comunicazione e gli studi. angelo frascarelli, luca palazzoni ©riproduzione riservata