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Da qualche settimana AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha approvato e pubblicato le linee guida per il rilascio dell’identità digitale SPID anche per i minori di 18 anni. L’avvio della procedura è previsto nelle prossime settimane, a seconda delle tempistiche decise da ciascun Identity Provider (IdP).
Ci saranno trattamenti e servizi diversi per i minori che hanno superato i 14 anni e per quelli che invece hanno tra i 5 e i 13 anni.
Ecco le regole nel dettaglio:
Prima dell’avvio dei trattamenti dei dati personali, AGID emanerà specifici provvedimenti - anche con il coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione sugli argomenti di comune competenza - attraverso cui saranno individuate:
I genitori possono richiedere il rilascio dello SPID per figli minorenni rivolgendosi al proprio Identity Provider (IdP), ovvero il gestore dell’identità digitale.
Quindi, il genitore deve:
Dopodiché l’IdP genererà il codice del genitore e lo assocerà al codice di verifica assegnato al minore. Sarà compito del genitore comunicare il codice a quest’ultimo, che lo utilizzerà per completare la procedura di rilascio dell’identità digitale.
La questione privacy
Prima dell’approvazione, il provvedimento è stato oggetto anche di un parere del Garante della privacy, che ha dato alcune indicazioni in merito a:
Le linee guida dell’AGID stabiliscono che al compimento del diciottesimo anno di età l’IdP ha l’obbligo di inviare un messaggio al neomaggiorenne, mettendo a sua disposizione un servizio per revocare, previa autenticazione con credenziali SPID di livello 2, la propria identità digitale.
Nel caso in cui il soggetto non chieda la revoca, l’identità digitale resterà attiva, ma l’IdP ha l’obbligo di:
Il provvedimento può essere utile soprattutto per la fascia di età dai 14 anni in poi, in cui i ragazzi potrebbero avere maggiori necessità di utilizzo di servizi in rete che necessitano di autenticazione; vedremo se invece le famiglie accoglieranno con favore la possibilità di richiedere lo SPID anche per i minori di 14 anni.
Un problema ancora difficile da risolvere è rappresentato dall’accesso dei minori ai Social Network, per cui sarebbe, invece, opportuno un intervento più deciso della normativa. Infatti, rispetto all’utilizzo dei servizi in rete - che è un’esigenza assolutamente fondamentale per questa fascia di età - è nell’ambito dell’accesso ai social media che è più evidente la necessità di protezione dei minori.