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Il nuovo Decreto del bando Agrisolare ha avuto il via libera dalla Commissione europea e a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, istituendo ufficialmente il nuovo regime di aiuti per interventi su edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, agroindustriale e zootecnico.
L’obiettivo è quello di agevolare lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese che, ad oggi, vedono le spese per l’approvvigionamento energetico raggiungere il 20% dei costi variabili presenti in bilancio.
Questa misura del PNRR, stanziata con la previsione di un fondo di un miliardo di euro, prevede finanziamenti a fondo perduto fino all'80% dei costi sostenuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Oltre all’acquisto e alla posa di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati, con potenza di picco superiore a 6 kWp ed inferiore a 1000 kWp, saranno finanziabili anche gli interventi:
Il soggetto incaricato di dare attuazione al Decreto è il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Il Decreto si compone di 14 articoli volti a programmare le risorse del Parco Agrisolare per un importo pari a 993 milioni. I fondi saranno assegnati tramite un avviso che, teoricamente, dovrebbe arrivare entro il mese di luglio.
Di questi 993 milioni, il 40% è destinato alla “Quota Sud”, volta a finanziare i progetti da realizzare in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo.
Per le imprese della produzione agricola primaria:
Per le imprese di trasformazione:
Rispetto al bando precedente vi sono alcune differenze di non poca rilevanza: in primis, va segnalato che la spesa ammissibile per gli accumulatori passa da 50.000 a 100.000 euro, la spesa per i dispositivi di ricarica passa da 15.000 a 30.000 euro e la spesa per singolo beneficiario passa da 1 milione a 2,33 milioni (incluse le spese accessorie come, ad esempio, la rimozione dell’amianto).
Anche la potenza massima installabile è raddoppiata, arrivando ad 1Megawatt. Infine, i gruppi di imprese potranno realizzare pannelli fotovoltaici per investimenti di “autoconsumo condiviso”.