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Il 24 novembre scorso, gli Uffici della Commissione europea hanno dato il via libera alla revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) proposto dal Governo italiano, un passo cruciale per adeguare il piano alle nuove sfide che l'Italia deve affrontare. In particolare, il settore agricolo, pesantemente colpito dagli sviluppi del conflitto russo-ucraino, dalla crisi climatica e dalle conseguenti instabilità economiche, ha richiesto una riconsiderazione delle misure previste.
L'interrogazione presentata ha sottolineato l'importanza di questo aggiornamento, focalizzandosi sulle misure di competenza ed evidenziando il notevole impegno profuso dai responsabili del settore agricolo. Un confronto serrato con la Commissione europea è stato necessario, data la rilevanza economica del piano italiano, che ha visto raddoppiare i fondi destinati al comparto agricolo rispetto alle previsioni iniziali.
Con un Comunicato presente sul sito del MASAF vengono riepilogati i risultati della revisione presentati nel corso di una interrogazione parlamentare dal Ministro dell’Agricoltura. Le risorse disponibili sul PNRR sono aumentate da 3,68 miliardi di euro a 6,53 miliardi di euro, raggiungendo una cifra complessiva di circa 8 miliardi di euro.
Nel rimodulare il PNRR, si è deciso di concentrarsi sulle misure che hanno suscitato maggiore interesse tra le imprese agricole. In particolare, è stato destinato un finanziamento aggiuntivo di 850 milioni di euro alla misura “Parco Agrisolare”, un investimento strategico che consente l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli senza consumo di suolo. Questo portando la misura da 1,5 miliardi di euro a 2,35 miliardi di euro.
La Commissione europea ha elogiato i risultati del Ministero, premiando il suo impegno. Il recente bando, chiuso il 12 ottobre, ha registrato la partecipazione di oltre 18.000 imprese agricole e di trasformazione di prodotti agricoli, con richieste di contributi che hanno superato i 2 miliardi di euro, il doppio delle risorse disponibili.
Questo successo è attribuito alle nuove politiche introdotte dal Governo, con particolare menzione al superamento del vincolo dell'autoconsumo, una mossa che ha permesso di aumentare la produzione di energia da 375 a 1000 megawatt. Questa iniziativa ha avuto un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella economica e produttiva, rendendo più redditizie le imprese e gli investimenti nel settore.