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Nel contesto odierno del settore agroalimentare, è sempre più evidente una profonda distorsione nella distribuzione del valore lungo la filiera.
Lo studio del professor Angelo Frascarelli, dal titolo «La ripartizione del valore lungo la filiera agro-alimentare», sarà al centro del convegno «Insieme per il giusto prezzo», promosso dalla Fondazione Argentina Altobelli in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia.
L’evento si terrà venerdì 6 giugno a Roma, offrendo un'occasione di confronto cruciale per operatori agricoli, economisti, rappresentanti istituzionali e stakeholder della filiera.
Il rapporto, che analizza in particolare le filiere della pasta e delle carni, pone l’accento su una realtà ormai strutturale: la componente agricola incide sempre meno sul valore finale del prodotto alimentare acquistato dal consumatore, a vantaggio crescente dell’industria di trasformazione e della grande distribuzione. Secondo lo studio Ismea del novembre 2024, ogni 100 euro spesi in Italia per prodotti agricoli freschi, solo 19,8 euro vengono riconosciuti come valore aggiunto al comparto agricolo. Una tendenza in costante peggioramento: nel periodo 2013–2021, la quota era scesa da 22 a 19,8 euro.
Particolarmente allarmante è la situazione dei margini netti: per i prodotti freschi, una volta detratti salari e ammortamenti, all’agricoltore rimangono solo 7 euro. Per i prodotti trasformati, il margine agricolo crolla addirittura a 1,5 euro, contro 2,2 euro per l’industria e ben 13,1 euro per la distribuzione. Dati che evidenziano un grave squilibrio contrattuale che penalizza il primo anello della catena produttiva, spesso vittima di un sistema oligopsonistico, in cui pochi grandi acquirenti dettano le regole del mercato.
Lo studio sottolinea anche un altro aspetto fondamentale: le abitudini dei consumatori sono profondamente cambiate. Oggi si preferiscono alimenti trasformati, surgelati o pronti al consumo, spesso acquistati fuori dalla stagionalità naturale. Questo cambiamento ha portato a un progressivo spostamento del valore aggiunto verso i segmenti della filiera che offrono “servizio” (trasformazione e distribuzione), e a un indebolimento del peso economico e politico dell’agricoltura.
Tuttavia, non si tratta di un destino ineluttabile. La ricerca propone cinque strategie concrete per ristabilire un equilibrio più equo:
Il convegno «Insieme per il giusto prezzo» si propone dunque come uno spazio di dialogo e proposta, in cui analisi economica e visione strategica si incontrano per delineare un futuro più giusto e sostenibile per l’agricoltura italiana. Un’occasione preziosa per abbandonare narrazioni ideologiche e affrontare con realismo un nodo cruciale del nostro sistema agroalimentare.
La partecipazione è aperta al pubblico e agli operatori del settore.