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Gli Stati Uniti hanno avviato una vera e propria “guerra” commerciale contro la pasta italiana, innalzando i dazi fino al 107% servendosi di un’indagine antidumping promossa da produttori americani. Il Dipartimento per il Commercio ha applicato un dazio punitivo del 91,74% a due noti pastifici italiani, per poi estenderlo, arbitrariamente, a numerosi altri pastifici italiani. Tale decisione, strumentale e protezionistica, rappresenta una vera e propria “minaccia” per il comparto della pasta italiana, che potrebbe determinare il crollo delle esportazioni verso il mercato statunitense, con riflessi, peraltro, su quello nazionale. Si auspica dunque un intervento del Governo per scongiurare l’entrata in vigore, dal mese di gennaio 2026, di tale ingiustificata misura.