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Le Dogane scrivono alle imprese per aiutarle a gestire l'emergenza Brexit.
A partire dal 18 marzo sarà possibile registrarsi nella banca dati europea EORI, necessaria per effettuare operazioni doganali con paesi extra UE. Una tappa obbligata per chi fa business in caso di no-deal. Senza accordo tra il governo di Londra e Bruxelles, infatti, dal prossimo 30 marzo i flussi commerciali con controparti del Regno Unito cesseranno di essere considerate operazioni intracomunitarie, obbligando le imprese a fronteggiare le procedure di import-export. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è già da settimane al lavoro sul «piano Brexit».
Con una lettera inviata nei giorni scorsi alle imprese che hanno effettuato transazioni commerciali esclusivamente con il Regno Unito, il direttore Benedetto Mineo ha reso noto l'ultimo step: «Poiché per effettuare operazioni doganali con paesi extra UE è necessario registrarsi in una banca dati europea che attribuisce un codice identificativo unico a ogni operatorie economico, denominato EORI, questa Agenzia con lo scopo di semplificare gli adempimenti ha provveduto a renderlo disponibile», spiega la missiva. A partire dal prossimo 18 marzo, quindi, gli operatori italiani potranno così registrarsi, inserendo nell'apposito link riportato nella lettera, alla voce «Convalidare i numeri EORI», il codice IT seguito dalla propria partita IVA.
Si ricorda inoltre che le Dogane hanno predisposto due documenti contenenti le linee guida per i flussi commerciali con controparti UK, anche per quanto riguarda i prodotti sottoposti ad accisa.