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L'iter di attuazione del Testo Unico della vite e del vino (legge 238/2016 del 12/12/2016, entrata in vigore il 12/01/2017) approda alla fase di presentazione dei 36 decreti attuativi di competenza del Mipaaf.
I primi decreti dovrebbero essere quelli relativi agli schedari (art. 8 del Testo Unico), al Comitato nazionale vini e le incompatibilità delle cariche (art. 40) e i 12 di competenza dell'Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF), che dovrebbero essere accorpati.
All'audizione alla camera il 22 marzo, lo stesso Ispettorato ha annunciato di voler procedere alla redazione di quattro maxi decreti cumulativi dei 12. E cioè:
- un decreto «Sostanze denaturanti» contenente quelli dell'art. 13 (commi 5 e 7), i due decreti dell'art. 17 comma 1, dell'art. 24 comma 5 e dell'art. 25 commi 1 e 3;
- un decreto «Aceti» che riassume quelli di cui agli articoli 24 (comma 7) e 54 (comma 4);
- un decreto «Controlli» relativo all'art. 64, comma 20;
- e un decreto «Controlli vini varietali» ai sensi dell'art. 66 comma 1.
L'ICQRF parteciperà inoltre alla redazione dei decreti previsti dall'articolo 48 comma 9 (contrassegni) e dell'articolo 64 comma 15 sugli esami chimico-fisici e organolettici.
Lo scorso 29 marzo in Commissione Agricoltura si è svolta invece l'audizione con la Filiera, dall'incontro è emersa condivisa la necessità di accelerare i tempi dell'approvazione dei decreti, in modo da usufruire quanto prima delle agevolazioni previste dal Testo Unico. La filiera è d'accordo su alcune priorità dei decreti attuativi: il recepimento del principio della non duplicazione dei controlli (art. 64) e, sulle fascette (art. 48), la possibilità per i produttori di utilizzare per Doc e Igt sistemi di tracciabilità alternativi al contrassegno di stato, che consentirebbero costi minori per i produttori rispetto a quelli attuali. In relazione allo schedario (art. 8)