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Pubblicato in Gazzetta il nuovo Decreto Legislativo n. 20/2018 e la relativa circolare Icqrf n. 268/18 riguardante le disposizioni sanzionatorie in materia di produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. L’autorità competente ad irrogare sanzioni è l’Icqrf.
Di particolare importanza risultano gli articolo 8, 10 e 11 del decreto.
L’articolo 8 contiene le disposizioni sanzionatorie a carico degli Organismi autorizzati dal Ministero ad espletare l’attività di controllo sugli operatori facenti parte del sistema di produzione bio.
L’articolo 10 contiene le sanzioni in materia di designazione, presentazione ed etichettatura dei prodotti biologici, nonché in tema commerciale, di pubblicità e di informazione ai consumatori sulle produzioni ottenute con metodo biologico. Si citano di seguito solo alcune delle sanzioni più rilevanti:
- Da 7.000 a 18.000 euro per chi riporta sulla confezione o l’imballaggio dei prodotti indicazioni, termini o simboli che possono trarre in inganno il consumatore sulla conformità del prodotto e dei suoi ingredienti rispetto a quanto previsto dal Reg. CE n. 834/2007;
- Da 1.000 a 3.000 euro per chi nell’etichettatura utilizza in maniera non conferme alla normativa comunitaria i termini relativi alla produzione bio;
- Da 600 a 1.800 euro per chi in etichetta, pubblicità e presentazione dei prodotti utilizza il logo comunitario identificativo della produzione bio, in maniera non conforme alla normativa.
L’articolo 11 detta invece le disposizioni sanzionatorie a carico delle imprese che operano nell’ambito del settore dell’agricoltura biologica. Di seguito alcune sanzioni:
- Da 10.000 a 20.000 euro per chi non adotta nei termini di legge le necessarie procedure per il ritiro della merce o non comunica la soppressione dei termini riferiti al metodo di produzione biologico;
- Da 6.000 a 18.000 euro per chi ostacola le verifiche di controllo da parte dell’organismo di controllo autorizzato.
Su alcune infrazioni di tale materia si applicano le norme sulla “diffida” e sullo “sconto 30% pronto cassa”.