Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Relativamente ad una associazione senza finalità di lucro, la cui costituzione è stata promossa da un'altra associazione, anche questa senza finalità di lucro. Il patrimonio della prima, in caso di scioglimento confluirebbe nel patrimonio della seconda, analogamente il patrimonio della seconda sarebbe destinato ad altre associazioni con la medesima finalità, o di utilità pubblica. Dette associazioni contemplano, la prima centinaia di associati e la seconda addirittura migliaia, che hanno diritto di voto capitario e nell'interesse dei quali, le associazioni sono state costituite e operano costantemente.
Di conseguenza, non ci sono soggetti beneficiari del 25% o più del patrimonio, le persone nell'interesse delle quali l'associazione opera, sono centinaia o addirittura migliaia, infine non c'è un soggetto che può esercitare il controllo del patrimonio, mi sembra di capire che di fatto non c'è un titolare effettivo.
E' corretto quindi che l'istituto bancario con il quale le associazioni operano, eserciti pressioni sul legale rappresentante per fargli firmare l'adeguata verifica, dichiarando che il titolare effettivo è lui? Anche se non si rispetta nessuno dei requisiti su esposti. L'istituto motiva la dichiarazione col fatto che avendo l'operatività bancaria, potrebbe prelevare le somme giacenti in c/c. Comunque se così fosse, anche l'impiegato, semplicemente delegato, potrebbe essere identificato quale titolare effettivo.