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Il Decreto Rilancio ha escluso dal pagamento della prima rata IMU 2020 le imprese del settore turistico, compresi gli agriturismi. Ma gli agriturismi, quest’anno, pagano l’IMU?
RISPOSTA
La Legge di Bilancio n. 160/2019 ha riscritto la disciplina dell’imposta municipale sugli immobili, prevedendo l’eliminazione della TASI, quest’ultima ora ricompresa nella nuova IMU.
Pertanto, per l’anno 2020, i fabbricati rurali strumentali sono soggetti al pagamento dell’IMU nella misura massima pari allo 0,1%, analogamente a quanto avveniva lo scorso anno per il pagamento della TASI.
In effetti, lo sconto per il settore agrituristico è veramente modesto, considerando anche il fatto che l’acconto IMU 2020 per tali fabbricati avrebbe anche potuto non essere versato.
L’articolo 177 del D.L. n. 34/2020 indica che non è dovuta la prima rata dell’IMU per gli immobili degli agriturismi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.
Anche se la norma è chiarissima, dalla lettura della relazione allegata al Decreto, pare che l’intento del legislatore fosse quello di abbuonare la prima rata IMU per le imprese operanti nel settore turistico. Pertanto, nella seconda rata in scadenza il 16 dicembre 2020 andrà effettuato il calcolo complessivo dell’imposta dovuta per l’anno 2020, decurtando quanto sarebbe stato dovuto per l’acconto.