Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Vorrei chiedere delucidazioni in merito ai contratti di rete in agricoltura.
Ipotizzando che la mia azienda agricola coltivi 10 ettari di un prodotto orticolo con una produzione ipotetica di 5.000 q e che il mio attuale cliente ne richieda 20.000 q.
Al fine di soddisfare l’esigenza del Cliente, e ottenere una massa critica più rilevante potrei fare un contratto di rete con altri agricoltori della zona, che dispongono di terreno e macchinari (esempio altre 3 aziende agricole con 10 ettari ciascuna), in modo da ottenere la produzione totale di 20.000 q.
Tutta la produzione sarebbe venduta al cliente con una unica fattura di vendita emessa dalla mia azienda agricola poiché il Cliente non può (o non vuole) inserire nuovi fornitori.
I compiti delle aziende retiste sarebbero:
- la mia azienda assumerebbe il compito della vendita del prodotto e il costo della raccolta effettuata con i propri mezzi oppure appaltando il lavoro ad un contoterzista.
Forse sarebbe auspicabile, inserire nel contratto di rete anche il contoterzista (che trarrebbe vantaggio nell’utilizzare al meglio le proprie attrezzature).
- le altre 3 aziende dovrebbero fornire i terreni e curare la coltura (semina, concimazione e trattamenti) in quanto dispongono di tutta l’attrezzatura necessaria e avrebbero la sicurezza di vendere il prodotto.
- Prima di tutto è un progetto attuabile con i contratti di rete?
- Come indicato dal intervento di Rag. Tosoni, tenendo conto che fatturo io l’intera produzione al cliente, gli agricoltori retisti, quindi, dovranno farmi una fattura della quota di prodotto da loro fornita (nella fattispecie una quota del 25%). Ma come si stabilisce il prezzo di vendita del prodotto consegnato dalle altre 3 aziende?
- Dato che acquisto 15.000 q di quel prodotto non è che l’agenzia delle entrare potrebbe insinuare che faccio attività di commercio?