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Alcune aziende biologiche che operano nel settore cerealicolo, e da sempre collaborano nella gestione dei rispettivi terreni, hanno intenzione di costituire una Rete Contratto, finalizzata alla gestione unitaria dei terreni dei diversi soggetti coinvolti.
Lo scopo della costituenda Rete è duplice: condividere le macchine agricole delle aziende a maggior livello di meccanizzazione e gestire la commercializzazione dei prodotti ottenuti in modo unitario, aumentando il potere contrattuale e ottimizzando i costi legati alla meccanizzazione.
Alcuni consulenti però sostengono che la Rete sia uno strumento giuridico 'pericoloso', soggetto a controlli e contestazioni da parte degli organi ispettivi (Entrate e Lavoro). Ci consigliano dunque di non procedere in questo senso. Qual è la vostra opinione? Avete suggerimenti?