Abbiamo presentato la domanda di cassa integrazione per cinque lavoratori, ora avremmo bisogno di integrare l’istanza con ulteriori tre lavoratori. Come si conteggiano le settimane per la cassa integrazione, richiesta con la causale COVID-19 Nazionale?
RISPOSTA
Proprio di recente, i tecnici dell’INPS, che si sono confrontati con i rappresentanti del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, hanno chiarito le regole per i datori di lavoro per richiedere la CIGO.
A causa dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19, sono previste nove settimane di integrazione salariale a disposizione dell’azienda ed è quest’ultima a individuare quali e quanti dipendenti inserire.
Le richieste di collocazione in cassa devono essere ben oculate da parte del datore di lavoro poiché, anche se le istanze possono essere integrate o annullate, è necessario che vengano rispettate le seguenti regole:
- non è possibile fare una domanda con le nove settimane per un primo gruppo di lavoratori, che parte il 1° marzo, seguita da un’ulteriore istanza con decorrenza il 1° aprile. Infatti, in base alla prima domanda, le nove settimane a disposizione dell’azienda si chiudono il 1° maggio;
- se il datore di lavoro decide di collocare in cassa, per le intere nove settimane, un numero di dipendenti inferiori a quelli effettivamente necessari, perde il diritto, per gli esclusi, a fruire dell’aiuto; ferma restando la possibilità di integrare la domanda iniziale, inserendo altri lavoratori, ma sempre con riferimento al periodo già coperto dalla precedente domanda;
- se l’azienda presenta una domanda integrativa, per esempio, per includere i dipendenti assunti dal 23 febbraio al 17 marzo, nel file CSV (che accompagna la richiesta) si possono includere solo i lavoratori aggiuntivi. In alternativa, si può annullare la domanda e inoltrarla nuovamente inserendovi tutti i dipendenti;
- in merito all’utilizzo a giorni della cassa, che offre la possibilità di considerare fruita una settimana quando si usano cinque o sei giorni (secondo l’orario applicato), anche dislocati in più settimane, l’INPS asserisce che la modalità va intesa come un criterio di flessibilità.
Al termine del periodo di cassa integrazione bisogna contare le giornate e trasformarle in settimane ricordando che si considera fruita ogni giornata in cui almeno un lavoratore, anche per un’ora soltanto, sia stato posto in CIG, indipendentemente dal numero di dipendenti in forza all’impresa.
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