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Dichiarazioni precompilate e servizi sempre più efficienti per facilitare i contribuenti, accompagnati da strumenti avanzati di contrasto all’evasione fiscale. È questa la linea guida tracciata dall’atto di indirizzo per la politica fiscale 2025-2027, illustrata dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il piano mira a un duplice obiettivo: semplificare gli adempimenti e intensificare la lotta contro l’evasione, sia diffusa che legata a fenomeni globali come la digital economy.
Un punto centrale è l’espansione dei servizi di precompilazione, che oltre alla dichiarazione dei redditi comprenderanno anche le pratiche delle partite Iva, come registri e liquidazioni periodiche. Parallelamente, le autorità fiscali rafforzeranno i controlli basandosi su analisi di rischio e interoperabilità delle banche dati, con uno sguardo sempre attento alle frodi nell’e-commerce e all’uso delle criptoattività per occultare redditi.
L’efficientamento della riscossione punta a ridurre l’arretrato, che oggi ammonta a 1.275 miliardi di euro. Sul fronte della collaborazione tra fisco e contribuenti, si conferma centrale il concordato preventivo, in particolare per le partite Iva e le imprese con sistemi di gestione del rischio fiscale (tax control framework). Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha sottolineato il successo della cooperative compliance, con un incremento del 30% nelle adesioni nel 2024 e un controllo preventivo su 45 miliardi di imponibile.
Il viceministro Maurizio Leo, intervenendo in Rai, ha ribadito il valore del concordato nel portare affidabilità a circa 190mila partite Iva precedentemente a rischio. Guardando avanti, il focus sarà su un concordato preventivo 2.0, capace di rispondere alle nuove esigenze di professionisti e imprenditori.