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Il Ministero dell'Economia ha chiarito definitivamente la posizione riguardo all'applicazione della cedolare secca sugli affitti abitativi a conduttori che esercitano attività d'impresa o professionale, nonostante l'immobile venga utilizzato per scopi abitativi. In una risposta a un'interrogazione in Commissione Finanze alla Camera, il sottosegretario Federico Freni ha escluso la possibilità di applicare la cedolare secca in tali casi, contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza n. 12395 del 7 maggio 2024.
La controversia era sorta a seguito di un'interpretazione della Cassazione che aveva riconosciuto la legittimità della cedolare secca sui contratti di locazione con conduttori imprenditori o professionisti, sebbene l'immobile fosse destinato a fini abitativi. Tuttavia, il Ministero dell'Economia ribadisce la posizione dell'Agenzia delle Entrate, secondo la quale la cedolare secca si applica solo ai contratti di locazione con persone fisiche che non agiscono per motivi professionali o imprenditoriali, anche se l'immobile viene utilizzato per scopi abitativi da dipendenti o collaboratori.