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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo che introduce il nuovo Testo unico in materia di IVA, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale (L. 111/2023). Il provvedimento, di natura compilativa, accorpa la normativa attualmente vigente, tra cui il D.P.R. n. 633/72 e il D.L. n. 331/93, con l’obiettivo di offrire un quadro normativo più sistematico e coerente con la disciplina europea.
Il nuovo testo, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2026, non modifica nella sostanza le disposizioni attuali, se non per esigenze di aggiornamento o coordinamento normativo. Tra le novità, si segnala l’introduzione di una formulazione aggiornata della prova di esportazione e l’adeguamento dei riferimenti normativi relativi alle aliquote ridotte in ambito edilizio.
Restano escluse dal Testo unico le norme in materia di accertamento, mentre sono state reintegrate alcune disposizioni inizialmente espunte, come quelle sulla fatturazione, registrazione e rimborsi. La struttura del Testo Unico è ispirata alla direttiva IVA 2006/112/CE, favorendo l’armonizzazione con il diritto UE.
Le tabelle allegate al D.P.R. n. 633/72, tra le quali vi è la Tabella A, Parte prima, che identifica i prodotti agricoli la cui cessione è ammessa nel regime speciale per i produttori agricoli, pare che non siano state oggetto di modifica o aggiornamento, nemmeno per quanto riguarda i riferimenti alla voci doganali.