Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
Cantine piene e mercato fermo. In Italia si registrano 39,8 milioni di ettolitri di vino invenduto, nonostante due vendemmie più scarse della media. Con la raccolta 2024 in linea con le annate tradizionali, cresce l’allarme tra i viticoltori. «Dobbiamo ridurre la produzione di almeno il 20%», avverte il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, indicando come strada la riduzione delle rese di uva in vino, soprattutto per i rossi fermi, i vini comuni e le Dop in sofferenza.
Le difficoltà sono acuite dalla perdita del mercato russo, dai dazi statunitensi e da una domanda interna debole. Frescobaldi richiama il precedente dello scandalo metanolo: allora si puntò sulla qualità, oggi serve una “rivoluzione dell’efficienza”. Nel mirino la frammentazione delle aziende: in Italia una cantina media conta 2,5 ettari contro i 10,5 della Francia. «Occorre favorire aggregazioni e rivedere l’accesso al credito – aggiunge –. I vigneti non sono un fardello, ma patrimonio produttivo».
Il settore deve affrontare squilibri strutturali senza ricorrere a scorciatoie. «I prezzi non si fissano per legge – conclude Frescobaldi –. Solo un mercato più ampio e solido potrà garantire il futuro del vino italiano»