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L’Unione Europea ha aggiornato il Regolamento riguardante le “Pratiche enologiche”. Tale provvedimento è direttamente applicabile dagli Stati membri, quindi anche in Italia. Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento Delegato (UE) 2019/934. Le nuove disposizioni vanno a sostituire il precedente Regolamento (CE) n. 606/2009 entrato in vigore il 1° agosto 2009 subendo diverse modifiche e integrazioni nel corso degli anni. Il nuovo Regolamento ha per oggetto: “le zone viticole in cui il titolo alcolometrico può essere aumentato, le pratiche enologiche autorizzate e le restrizioni applicabili in materia di produzione e conservazione dei prodotti vitivinicoli, la percentuale minima di alcole per i sottoprodotti e la loro eliminazione, nonché la pubblicazione delle schede dell’OIV”. Entrato in vigore il 27 giugno 2019 è applicabile a decorrere dal 7 dicembre 2019”.
La revisione del Regolamento (CE) n. 606/2009, con relativa abrogazione e sostituzione, era partita nell’ambito dell’allineamento al Trattato di Lisbona di tutti Regolamenti con l’intento di definire una distinzione fra atti delegati e atti di esecuzione.
Nel settore vitivinicolo, questa suddivisione avrebbe dovuto limitarsi a riordinare il testo precedente delle pratiche enologiche e semplificarlo, in realtà, nel corso dell’iter le modifiche apportate sono state in alcuni punti, piuttosto importanti e fondamentali. Al fine di comprendere le ragioni di alcune delle modifiche apportate occorre considerare che, in generale, la normativa europea in ambito vitivinicolo tende sempre di più ad adottare come riferimento le disposizione dell’OIV - Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, come è il caso di questo regolamento. L’OIV è un organismo intergovernativo a carattere scientifico e tecnico avente una competenza riconosciuta nel settore della vite, del vino, con sede a Parigi e si compone di 46 Stati membri, in diversi continenti.