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In tema di società di comodo, l’art. 30, Legge n. 724/1994, nell’escludere il diritto alla detrazione dell’IVA assolta a monte per le società i cui introiti siano inferiori ad una determinata soglia (presumendone il carattere non operativo), si pone in contrasto con la Direttiva 2006/112/CE e deve essere quindi disapplicato da parte del giudice nazionale, in conformità ai principi espressi dalla Corte di giustizia europea. Di conseguenza, il diritto alla detrazione, nel caso di società di comodo, può essere escluso solo qualora si verifichi che le stesse non assumano la qualifica di soggetto passivo ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 633/1972 (e siano, quindi, i soggetti sui quali si debba ripercuotere, in via definitiva, il pagamento dell’imposta sui consumi) oppure si accerti che la costituzione della società abbia assolto alla finalità di ottenere un risparmio d’imposta indebito (detraendo l’IVA che sarebbe altrimenti dovuta ricadere per intero sui consumatori finali) o si riscontri, infine, il difetto di inerenza.
In questa sezione sono raccolte le sentenze di commissioni tributarie e della Cassazione relative alla trattazione di tematiche attinenti al settore dell’agricoltura e dell’alimentazione