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In tema di pratiche commerciali scorrette, è legittimo il provvedimento dell’AGCM che sanziona l’enfatizzazione dell’italianità di un prodotto alimentare (nella specie, pasta di semola di grano duro) in assenza di una contestuale e visibile indicazione dell’origine estera dell’ingrediente primario (grano), ove ciò possa indurre in errore il consumatore. L’AGCM è competente a valutare tali pratiche anche in presenza di una normativa settoriale, in quanto la disciplina consumeristica si applica in via complementare. Il principio del giusto processo è rispettato qualora sia garantito un ricorso giurisdizionale pieno, anche in assenza della separazione tra funzioni istruttorie e decisorie in seno all’Autorità. La sanzione deve avere carattere deterrente, proporzionato alla gravità della violazione, alla diffusività della pratica e alle condizioni economiche del professionista.
In questa sezione sono raccolte le sentenze di commissioni tributarie e della Cassazione relative alla trattazione di tematiche attinenti al settore dell’agricoltura e dell’alimentazione