Articoli
Tutti gli aggiornamenti, gli approfondimenti e i casi pratici analizzati e realizzati dai nostri esperti in materia agricola, fiscale, economica e del lavoro.
In tema di TARI, la qualificazione dell’attività agrituristica ai fini dell’inquadramento tariffario spetta al giudice di merito, il quale può legittimamente equipararla alle utenze alberghiere anziché domestiche, in ragione della maggiore suscettività dell’attività ricettiva alla produzione di rifiuti, indipendentemente dal trattamento previsto ai fini dell’imposta di soggiorno. La riduzione della TARI per stagionalità ex art. 66, comma 3, D.Lgs. n. 507/1993, non opera automaticamente, ma solo se espressamente prevista dal regolamento comunale vigente nell’annualità d’imposta; la limitazione dell’attività agrituristica a 180 giorni annui, imposta dall’autorità amministrativa, non comporta di per sé il diritto alla riduzione. Ai fini dell’esclusione dalla tassazione di superfici funzionali all’attività, il contribuente ha l’onere di denunciare le variazioni attraverso i moduli comunali previsti dall’art. 70, D.Lgs. n. 507/1993. L’omessa denuncia comporta l’irrogabilità della sanzione, non configurandosi obiettive condizioni di incertezza normativa. Infine, la SCIA o la domanda al SUAP non equivale alla dichiarazione tributaria TARI, e non rileva ai fini dell’obbligo dichiarativo previsto per legge.
In questa sezione sono raccolte le sentenze di commissioni tributarie e della Cassazione relative alla trattazione di tematiche attinenti al settore dell’agricoltura e dell’alimentazione