La Rivista | nº 03 Marzo 2019
L'ammissibilità dei pascoli nella PAC.
Lo sfalcio è alternativo al pascolamento su quasi tutti i pascoli.
In caso di pascolamento, va rispettato il coefficiente di densità minima e il periodo minimo di pascolamento
del prof. Angelo Frascarelli, docente di politica agroalimentare
I prati e i pascoli permanenti nella PAC hanno sempre rappresentato una superficie ammissibile con molte specificità e con una notevole complessità normativa. Questa situazione si è complicata ancor più nella nuova PAC 2015-2020, dove i pascoli sono oggetto di una normativa ridondante e complessa, soprattutto a livello nazionale, frutto di difficili compromessi tra diversi portatori d’interesse e tra diverse sensibilità politiche regionali (Tab. 1).
TAB. 1- I PASCOLI NEI DECRETI MINISTERIALI SULLA PAC
La complessità della normativa sui pascoli è motivata da diverse ragioni.
In primo luogo, la necessità di giustificare un’attività minima sulle superfici a pascoli, poiché il confine tra pascolo e “superficie incolta o abbandonata” è molto labile, visto che molto spesso si tratta di superfici ad elevate altitudini e notevoli pendenze. Pertanto, il rischio di speculazioni è elevatissimo"