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La Rivista | nº 02 Febbraio 2020


Il filo di Arianna, Teseo e il minotauro

di Luciano Mattarelli, direttore responsabile

Condurre un’impresa agricola, ai giorni nostri, rappresenta un’attività estremamente complessa, dove l’organizzazione del lavoro e della produzione, deve andare sempre di pari passo ad una grande attenzione al mercato, ma anche alla gestione amministrativa e contabile dell’azienda.

Proprio quest’ultima, molto spesso, è vissuta come un’inutile costrizione da parte dell’imprenditore agricolo, un peso imposto dalla legge che comporta solo costi e fatica, senza alcun tipo di ritorno. A favore di tale tesi, peraltro, sembra schierarsi anche il Legislatore che, come massima facilitazione per i piccoli imprenditori agricoli, con l’art. 34, comma 6 del D.P.R. 633/1972, ha previsto l’esonero da tutti gli obblighi dichiarativi e contabili.

Tuttavia, ritengo che tale punto di vista debba ritenersi totalmente miope, in quanto si limita ad osservare le problematiche più spicciole, senza focalizzare le opportunità che una puntuale e precisa tenuta della contabilità può offrire per lo sviluppo di un’azienda agricola.

Tramite la contabilità, infatti, l’imprenditore può tenere sempre sotto controllo numerosi parametri economici relativi alla propria azienda: costi, ricavi, margini, tutti elementi di facile ricostruzione, ma dalla cui analisi possono discendere scelte strategiche consapevoli e finalizzate ora alla crescita, ora al risanamento, ora al mantenimento dell’azienda.

Senza una costante e trasparente attività contabile, tali decisioni saranno sempre prese sulla base di istinti e sensazioni, ma mai sulla base di quell’oggettività del dato che rappresenta la garanzia dell’equilibrio della scelta, facendo la tara alle interpretazioni soggettive dello stesso.

Ci rendiamo conto che per l’imprenditore agricolo è molto più facile stare seduto sul trattore che fare i conti e qualcuno potrà obiettare che, se la Legge non lo impone, perché ci si dovrebbe assumere l’onere di sobbarcarsi l’obbligo di tenere la contabilità e i relativi costi?

Da un punto di vista fiscale, infatti, la scelta di tenere una contabilità ordinaria produce conseguenze irrilevanti: i soggetti che determinano il proprio reddito su base catastale continueranno a farlo, chi usufruisce del regime speciale IVA calcolerà comunque l’imposta utilizzando le percentuali di compensazione.

Nessun premio, nessun bonus.

I vantaggi, però, vanno ricercati altrove. Una contabilità aggiornata può essere una risorsa importante per il controllo dell’attività, per analizzare flussi, per valutare costi. Insomma, un valido supporto nella gestione dell’impresa, per conoscere i costi di produzione e affrontare il mercato con più serenità.

La tenuta di una contabilità ordinaria, in buona sostanza, è un investimento per l’imprenditore agricolo, uno strumento che può essere utilizzato per migliorare la propria attività, per assumere scelte più lucide e consapevoli, sia nei momenti di crescita dell’azienda, che per fare fronte a momenti di crisi.

Poi, non bisogna trascurare il fatto che una contabilità aggiornata è anche un prezioso biglietto da visita per le banche e per tutti gli altri fornitori che, dal possesso e dalla consultazione di quei documenti, possono trarre riscontri sulla serietà e sulla solidità dell’azienda.

Tale convincimento deriva dalla quotidiana esperienza al fianco delle imprese agricole: già da tempo, infatti, le realtà più organizzate hanno adottato un sistema contabile strutturato e questo ha permesso loro di crescere e di essere sempre più competitivi sul mercato.

La contabilità, per l’imprenditore agricolo, è un po’ come quel filo che Arianna, figlia di Minosse, regalò all’amato Teseo prima che questi entrasse all’interno del labirinto del minotauro. Una serie di stretti corridoi, non dissimili da quell’intreccio di problemi con cui la vita di un’impresa si trova ogni giorno a confrontarsi.

Senza quel filo, è facile perdersi e finire preda di tutte le difficoltà ed i problemi che la quotidiana vita dell’impresa presenta ad ogni passo. Al contrario, una corretta e dettagliata gestione contabile dell’azienda non salverà l’imprenditore da tutti i problemi, ma sarà una preziosa guida, un riferimento, su cui poter contare sempre e il cui valore, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà, potrebbe essere inestimabile.


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