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La Rivista | nº 08-09 Settembre 2020


Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore

del prof. Angelo Frascarelli, docente di politica agroalimentare

La posizione degli agricoltori nella catena agroalimentare è fortemente influenzata da molteplici fattori. Tra questi spiccano, la volatilità dei prezzi e la perdita di potere negoziale lungo la filiera agroalimentare che insieme rappresentano le principali criticità di questo sistema. Oltretutto, a tale situazione spesso si aggiunge un altro fattore molto importante, l’atteggiamento di rivalità tra gli agricoltori stessi, che sicuramente genera un meccanismo che concorre ad un ulteriore disfacimento dell’ottimizzazione di filiera, tale da compromettere una migliore redditività delle produzioni agricole.

Il fenomeno della volatilità dei prezzi è stato influenzato da due fenomeni: dall’eliminazione delle politiche di sostegno dei prezzi dell’Unione europea e dalle dinamiche evolutive dei mercati mondiali.

Quello più rilevante è la forte instabilità del mercato mondiale, in quanto genera rilevanti e frequenti oscillazioni che accentuano i fenomeni di squilibrio tra domanda e offerta.

Inoltre, il passaggio da una politica protezionistica, cioè incentrata su misure di mercato volte alla garanzia del reddito, al libero mercato ha determinato uno squilibrio della posizione degli agricoltori. Questi ultimi, essendo posti a monte della filiera, risultano essere gli anelli più deboli nonché nella posizione più estrema rispetto al consumatore finale e di conseguenza ciò si riflette con una perdita di potere contrattuale.

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