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La Rivista | nº 10 Ottobre 2020


L'accesso al credito mediante pegno rotativo di prodotti DOP e IGP

di Gianni Allegretti, tributarista esperto in materia di società cooperative
e Marcello Allegretti, tributarista esperto in materia di società cooperative

Premessa

Fra le misure a contrasto degli effetti derivanti dalla pandemia da Coronavirus, nell’intento di agevolare l’accesso al credito delle imprese, con il Decreto Cura Italia (art. 78, D.L. 17 marzo 2020, n. 18 convertito nella Legge 24 Aprile 2020, n. 27) è stata estesa la possibilità di costituire in pegno a garanzia dei finanziamenti tutti i prodotti agricoli DOP e IGP.

Rispetto al passato, quando tale possibilità era limitata ai soli prosciutti e ai formaggi a lunga stagionatura, l’ampliamento di questa forma di finanziamento all‘universalità dei prodotti DOP e IGP rappresenta una opportunità per un ampio campione di imprese del comparto primario, fra le quali, in particolare, le cooperative agricole di conferimento, rendendo maggiormente agevole l’accesso al credito ordinario ma anche attraverso forme innovative quali l’emissione di minibond sottoscrivibili anche da investitori istituzionali diversi dalle banche.

Il pegno in agricoltura è disciplinato da provvedimenti normativi specifici, con modalità semplificate e meno impegnative rispetto alle “classiche” forme di pegno previste dal Codice Civile e ciò con particolare riferimento al mantenimento del possesso dei beni oggetto di pegno e alla “rotatività” degli stessi.

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