tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Occorre modificare il requisito della prevalenza in caso di calamità ed eventi epidemiologici

La Rivista | nº 12 Dicembre 2020


Occorre modificare il requisito della prevalenza in caso di calamità ed eventi epidemiologici

del prof. Maurizio Leo, avvocato

Il bilancio dei danni all’agricoltura continua a preoccupare gli operatori del settore, che, sempre più spesso, si trovano a subire in prima persona gli effetti negativi causati dal susseguirsi di (imprevedibili) avversità atmosferiche e calamità naturali. I consistenti danni alle coltivazioni e la perdita di “prodotti propri” hanno pesanti ripercussioni, anche in termini fiscali, su quelle realtà agricole che, al fine di massimizzare i già risicati margini di guadagno, avevano affiancato, alla propria attività principale, l’esercizio di “attività connesse”, implementate anche attraverso l’acquisto di prodotti da terzi.

Sempre più aziende, infatti, negli ultimi anni, hanno adeguato la loro attività agricola incrementando la produzione propria - e, dunque, il fatturato - anche grazie all’acquisto di prodotti agricoli presso terzi. Di conseguenza, considerata la necessità di manipolare o trasformare maggiori quantitativi di prodotti, si è reso indispensabile, per le realtà imprenditoriali, implementare le proprie strutture organizzative, dal numero di attrezzature per la lavorazione, al numero di magazzini per la conservazione nonché al numero di dipendenti. Ciò con evidenti aggravi di costi per l’azienda stessa e necessità di una remunerazione aggiuntiva per gli investimenti effettuati.

Ma a causa delle sempre più frequenti e imprevedibili condizioni climatiche avverse, i produttori agricoli hanno subìto, e stanno subendo, una riduzione, o addirittura un azzeramento, della produzione propria a svantaggio di quella acquistata presso terzi, compromettendo, così, il requisito indispensabile della prevalenza. La conseguenza è che gli importanti investimenti di adeguamento strutturale e organizzativo realizzati nel comparto dell’agricoltura faticano a trovare la loro giusta remunerazione a causa di fattori eccezionali ed imprevedibili, quali, come detto, le calamità naturali; circostanze, queste, del tutto esterne e indipendenti dalla volontà degli imprenditori stessi.

In sostanza, ciò che più preoccupa è che una riduzione della produzione propria a svantaggio di quella “acquistata” presso terzi non può che compromettere il requisito indispensabile della prevalenza; requisito che, alla luce dei nuovi scenari, necessiterebbe di una revisione normativa, anche in considerazione della rilevanza e della strategicità del settore agricolo.

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