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In questo ultimo contributo relativo alla realizzazione di investimenti “smart” ed innovativi all’interno di un allevamento zootecnico di bovine da latte, si presentano i risultati economico-finanziari relativi alla tecnica di fertirrigazione utilizzando la fase chiarificata del digestato.
La fertirrigazione, cioè la distribuzione del concime attraverso il flusso dell’acqua, nasce dalla ricerca nel recente passato e dalla diffusione della tecnica irrigua a goccia che, diventando sempre più precisa, necessita di una nutrizione altrettanto puntuale e mirata.
La fertirrigazione ad oggi è conosciuta per essere praticata quasi esclusivamente con concimi chimici o al massimo con i recenti fertilizzanti biologici. Sempre più insistenti sono, però, le richieste di ottenere sistemi di precisione strutturati per distribuire anche matrici di diversa natura, come, per esempio, effluenti zootecnici e digestato da impianti di biogas; è necessario, tuttavia, un trattamento per ottenere una “fase” chiarificata liquida con le caratteristiche idonee per essere immessa nelle manichette della fertirrigazione. Da sempre tali matrici possiedono un elevato potere fertilizzante e per il futuro, in un’ottica di migliorare i processi “circolari” aziendali, devono essere sempre più considerate risorse da valorizzare e da gestire con le migliori tecniche disponibili; solo nell’ambito di allevamenti con un numero di capi elevato e con superfici insufficienti per lo spandimento, si determina un problema di eccesso di azoto; in tutti gli altri casi, la matrice organica diventa un “valore aggiunto” per l’azienda agricola.