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Il concetto di “rispetto per l’ambiente” sta iniziando ad interessare i consumatori di tutto il mondo come uno dei parametri principali anche per scegliere un vino, attribuendogli un’importanza simile al prezzo, alla varietà o all’origine. Stanno assumendo considerazione le preoccupazioni per il cambiamento climatico, e anche nell’acquisto cresce l’interessamento verso la sostenibilità. I consumatori associano prevalentemente il vino sostenibile alla protezione dell’ambiente e si affidano all’approvazione ufficiale della sostenibilità per essere rassicurati. Ci sono consumatori di alcuni Paesi che indirizzano i propri acquisti, legati alla sostenibilità, anche in funzione della tipologia di bottiglie o contenitori in cui è confezionato il vino.
L’Italia si sta impegnando, fra i primi Paesi al mondo, a codificare che cosa significa sostenibilità per il settore vitivinicolo con una norma unica, e dopo anni trascorsi a parlarne, finalmente pare che qualcosa si concretizzi. Dopo la pubblicazione del decreto da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali n. 288989 del 23/06/2021 dal titolo “Costituzione del comitato della sostenibilità vitivinicola - articolo 224-ter, Legge 18 luglio 2020, n. 77”, il MIPAAF sta dichiarando di riuscire ad ottenere le regole attuative entro la fine di questa estate. Ci sono delle Regioni che stanno già inserendo i requisiti di sostenibilità all’interno dei Piani di Sviluppo Rurale come fattore incentivante. Il decreto italiano sulla sostenibilità nel settore vinicolo, potrebbe portare l’Italia ad essere il primo Paese Europeo ad avere una norma comune e anche il riconoscimento di un marchio pubblico (“vino sostenibile”?) e la seconda nel mondo dopo la Nuova Zelanda.
Il Ministero, con la consultazione di un gruppo di lavoro, per sviluppare la sostenibilità del settore vitivinicolo ha tenuto conto, fra i tanti documenti, degli orientamenti in materia di sostenibilità fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e degli obiettivi declinati, nei “Sustainable Development Goals”, nella Comunicazione della Commissione Europea del 2017 dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, nel cui contesto si attribuisce alla PAC un ruolo determinante nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Unione Europea sulla base dell’Agenda 2030.
Inoltre, il documento della Comunicazione della Commissione Europea dell’11 dicembre 2019 dal titolo “Il Green Deal Europeo”, definisce una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’UE in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse, competitiva e climaticamente neutra. In particolare, nel capitolo “Dal produttore al consumatore”, si evidenzia l’importanza degli agricoltori europei nella gestione della transizione verso gli obiettivi prefissati dall’Unione e l’importanza di sostenere gli sforzi volti ad affrontare i cambiamenti climatici, proteggendo l’ambiente e preservando la biodiversità, attraverso la definizione di sistemi alimentari sostenibili.