tr?id=945082922274138&ev=PageView&noscript=1 Rimborso 730 in busta paga. Come funziona per il datore di lavoro

La Rivista | nº 07 Luglio 2021


Rimborso 730 in busta paga.
Come funziona per il datore di lavoro

di Andrea Fiumi, consulente del lavoro

Giugno 2021 è stato il mese dei rimborsi e delle trattenute in busta paga derivanti dalle dichiarazioni dei redditi.

A seguito della presentazione dei modelli 730 all’Agenzia delle Entrate da parte dei lavoratori, direttamente o per il tramite di CAF, professionisti abilitati o dalle stesse aziende, vi è l’obbligo di effettuare le operazioni di conguaglio in busta paga.

Con la nuova scadenza fissata al 30 settembre, la data in cui si riceve il pagamento dei rimborsi del modello 730 non è unica per tutti, ma varia in funzione di quando si presenta la dichiarazione dei redditi. In particolare sono stati previsti diversi termini entro i quali CAF e professionisti devono notificare all’Agenzia delle Entrate il diritto al conguaglio:

  • se la domanda è stata presentata entro il 31 maggio, la comunicazione doveva arrivare entro il 15 giugno 2021;
  • se la domanda è stata presentata tra il 1° e il 20 giugno, la comunicazione doveva arrivare entro il 29 giugno 2021;
  • se la domanda è stata presentata dal 21 giugno al 15 luglio, la comunicazione dovrà arrivare entro il 23 luglio 2021;
  • se la domanda è stata presentata dal 16 luglio al 31 agosto, la comunicazione dovrà arrivare entro il 15 settembre 2021;
  • se la domanda è stata presentata dal 1° al 30 settembre, la comunicazione dovrà arrivare entro il 30 settembre 2021.

I rimborsi o le trattenute provenienti dalle risultanze del modello 730 saranno erogati/trattenuti sul primo cedolino paga utile, a partire dal mese successivo rispetto a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione.

In caso di rimborso, laddove poi il datore di lavoro fosse incapiente (non possieda un IRPEF a debito da versare tale da coprire i crediti da dichiarazione dei propri dipendenti) nel mese di competenza, i rimborsi saranno effettuati proporzionalmente anche nei cedolini paga successivi.

Qualora il 730 abbia risultanze a debito, le stesse comportano una trattenuta in busta paga, del medesimo importo sino a capienza massima del netto in busta.

Diversamente dalle somme a rimborso, i debiti possono essere rateizzati, opzione quest’ultima che dovrà essere richiesta dal dipendente in sede di dichiarazione dei redditi e, in tal caso, saranno applicate somme aggiuntive a titolo di interessi.

Vediamo in pratica come funziona.

L’Agenzia delle Entrate, una volta ricevuto dal CAF o dal Patronato il modello 730, effettua i controlli necessari e, successivamente, trasmette il modello all’indirizzo telematico dell’azienda indicato in dichiarazione.

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