IL CONTRATTO DI TRASPORTO: NORME GENERALI

Il trasporto, come anche l’appalto, ha per oggetto l’esecuzione di un servizio a favore di un committente. In particolare, nel contratto di trasporto il servizio consiste nel trasferire persone o cose da un luogo ad un altro; il committente è il viaggiatore nel trasporto di persone, il mittente nel trasporto di cose, mentre colui che si obbliga, verso corrispettivo, al trasporto è il vettore (art. 1678)^[1]. L’obbligazione del vettore è un’obbligazione di risultato: egli si obbliga a portare a destinazione incolumi le persone e intatte le cose.

L’art. 1683 del Codice Civile stabilisce che “il mittente deve indicare con esattezza al vettore il nome del destinatario ed il luogo di destinazione, la natura, il peso, la quantità ed il numero delle cose da trasportare e gli altri estremi per eseguire il trasporto”.

Sono a carico del mittente tutti i danni discendenti dall’omissione o dalla inesattezza delle indicazioni.

Oltre ad altri diritti, il mittente può esercitare quello di sospendere il trasporto e chiedere la restituzione delle cose, ovvero ordinare la consegna ad un destinatario diverso da quello originariamente designato o anche disporne diversamente, salvo l’obbligo di rimborsare le spese e di risarcire i danni derivanti dal contrordine.

I diritti nascenti dal contratto di trasporto verso il vettore spettano al destinatario dal momento in cui, arrivate le cose a destinazione o scaduto il termine entro il quale sarebbero dovute arrivare, il destinatario ne richiede la riconsegna al vettore.

Il destinatario non può esercitare i diritti nascenti dal contratto se non verso pagamento al vettore dei crediti derivanti dal trasporto e degli assegni di cui le cose trasportate sono gravate.